Catania, parcheggiatore abusivo minaccia turista ungherese: “I soldi o ti rompo la macchina”. Arrestato

Catania, parcheggiatore abusivo minaccia turista ungherese: “I soldi o ti rompo la macchina”. Arrestato

CATANIA – Ancora un caso di estorsione ai danni di turisti nel cuore della città. Un 40enne catanese, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per tentata estorsione e denunciato anche per ricettazione, dopo aver minacciato un turista ungherese nei pressi di via Cristoforo Colombo.

Tutto è accaduto quando l’uomo, abusivamente presente in zona per pretendere denaro dai conducenti in cerca di parcheggio, ha chiesto insistentemente 5 euro al turista per lasciar parcheggiata l’auto a noleggio in uno spazio pubblico gratuito. Al rifiuto del visitatore straniero, l’uomo si è infuriato, iniziando a urlare minacce in dialetto, promettendo danni all’auto: «No money, io rompere la macchina», ha detto, mimando il gesto di rompere un finestrino.

Fortunatamente, una motovolante della Polizia era di pattuglia nella zona e il turista, mostrando grande prontezza, ha attirato l’attenzione degli agenti. I poliziotti sono intervenuti tempestivamente, trovando i due coinvolti in un’accesa discussione. Hanno subito riconosciuto il 40enne, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia per reati contro il patrimonio.

Durante la perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di uno smartphone di ultima generazione privo di SIM. L’immediata verifica dei dati ha rivelato che il dispositivo era stato rubato pochi giorni prima da un’auto in sosta. Il telefono è stato restituito al legittimo proprietario, che ha espresso gratitudine per il recupero inaspettato del dispositivo.

Alla luce dei fatti, il parcheggiatore abusivo è stato arrestato per tentata estorsione e denunciato per ricettazione. Dopo aver avvisato il PM di turno, la Polizia ha disposto il trasferimento in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Resta salva la presunzione di innocenza dell’indagato fino a condanna definitiva.

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