
Si è ufficialmente dimessa Rosanna Natoli, consigliera laica del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) in quota Fratelli d’Italia. Avvocata originaria di Paternò, la Natoli era già stata sospesa dal plenum del CSM lo scorso settembre per una delicata vicenda che l’ha vista coinvolta e ora è indagata per rivelazione di segreto d’ufficio.
Al centro della vicenda, un incontro risalente al novembre 2023 nello studio della stessa Natoli con Maria Fascetto Sivillo, ex consigliera condannata dal tribunale di Messina e coinvolta in procedimenti disciplinari e penali. Durante il colloquio, la Natoli avrebbe rivelato atti coperti da segreto d’ufficio. La conversazione fu registrata e successivamente consegnata al CSM dall’avvocato Carlo Taormina, legale della Fascetto Sivillo.
Proprio questa registrazione ha spinto il CSM, con 22 voti favorevoli, 6 contrari e 2 schede bianche, a sospendere Natoli, mantenendole però lo status di consigliera, ma precludendole l’esercizio dell’attività forense. Una condizione, secondo quanto dichiarato dalla stessa Natoli nella lettera di dimissioni, «insostenibile sotto il profilo economico, professionale e personale».
“Il provvedimento di sospensione – scrive la Natoli – pur mantenendomi formalmente nel ruolo, mi impedisce di lavorare, danneggiando la mia immagine e causando gravi effetti sul mio equilibrio psico-fisico e sulla mia famiglia.”
Dopo l’avviso di conclusione indagini ricevuto a febbraio dalla Procura di Catania (competente dopo il trasferimento del fascicolo da Roma), Natoli ha depositato delle memorie difensive.
A inizio giugno è arrivata la decisione definitiva: le dimissioni irrevocabili dal CSM. Un epilogo pesante per una figura che, seppur estranea all’ordine giudiziario, ricopriva un ruolo di garanzia e controllo sulle carriere e le condotte dei magistrati italiani.