Attacco Usa a Irani, presidio a Sigonella della Rete siciliana contro la guerra: il 28

Attacco Usa a Irani, presidio a Sigonella della Rete siciliana contro la guerra: il 28

Presidio a Sigonella contro la guerra: la Rete siciliana rilancia l’appello per la pace e il disarmo

Sabato mattina, a partire dalle ore 9.30, la Rete siciliana contro la guerra e per il disarmo terrà un presidio davanti alla base militare di Sigonella. L’iniziativa, che chiama a raccolta cittadini, associazioni e sindacati, nasce come risposta urgente all’escalation militare globale e come richiamo alla responsabilità civile e politica del territorio siciliano.

Tra i promotori del presidio figurano la Cgil regionale, l’Anpi, la comunità Sant’Egidio, Legambiente, Libera, Uisp, Zero Waste Sicilia e numerose altre realtà associative.

«La nostra è terra di pace», si legge nell’appello congiunto: «Lo dice la storia della Sicilia, che ha saputo alzare la voce in passato come a Comiso nel 1981 contro i missili Cruise e nel 2022 contro la guerra. Oggi più che mai, il conflitto in Ucraina e gli attacchi statunitensi ai siti iraniani configurano uno scenario gravissimo, in violazione del diritto internazionale».

I promotori chiedono con forza che il territorio siciliano e italiano non diventi complice o supporto di operazioni belliche. Il messaggio è chiaro: «La democrazia si afferma col dialogo, non con la guerra. Mai siamo stati così vicini al disastro globale».

Tra le rivendicazioni del presidio:

  • fine immediata dei conflitti in corso;
  • cessazione dell’escalation militare in Medio Oriente e in Ucraina;
  • interruzione del supporto logistico italiano alle operazioni armate;
  • ritorno alla diplomazia e al diritto internazionale;
  • disarmo e promozione di politiche di pace strutturali.

All’iniziativa hanno già aderito Federconsumatori, Auser, Sunia Sicilia, Udu, Udi e l’associazione “Nun si parti”.

«Fermatevi. Non si intraprendano cammini dai quali non si torna indietro. Il governo italiano – conclude l’appello – sottragga il nostro Paese a questi percorsi folli».

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