Arriva a Palermo la salma di Aurora Maniscalco: indagini aperte in Italia
È atteso per oggi l’arrivo a Palermo della salma di Aurora Maniscalco, hostess di volo di 24 anni, morta tragicamente lo scorso 23 giugno a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano del suo appartamento nella notte tra il 21 e il 22 giugno.
In un primo momento, le autorità austriache avevano ipotizzato un suicidio o un incidente, escludendo l’omicidio e chiudendo rapidamente il caso. Tuttavia, la famiglia della giovane ha espresso forti perplessità su questa ricostruzione, parlando di anomalie e tensioni nella relazione sentimentale tra Aurora e il fidanzato, Elio Bargione, anche lui palermitano e assistente di volo, presente in casa al momento della caduta.
Di fronte al rifiuto delle autorità viennesi di effettuare un’autopsia, i genitori di Aurora hanno presentato un esposto sia in Austria sia presso la Procura di Palermo, che ha deciso di aprire un fascicolo per istigazione al suicidio.
L’iscrizione del fidanzato nel registro degli indagati è stata definita “quasi un atto dovuto”, per permettergli di nominare un consulente tecnico che possa partecipare all’esame autoptico sul corpo della giovane vittima, il cui rientro in Italia è stato autorizzato solo dopo giorni di attesa e pressioni diplomatiche.
La Procura di Palermo ha disposto il sequestro della salma per l’esecuzione dell’autopsia, ritenuta fondamentale per chiarire le circostanze della morte di Aurora e accertare eventuali responsabilità penali. Le indagini, ora sotto la giurisdizione italiana, proseguono nel tentativo di fare piena luce su quanto accaduto.
«Vogliamo sapere la verità» – ribadisce la famiglia – «Aurora non avrebbe mai fatto del male a se stessa. Chiediamo giustizia».
