Meloni sui dazi: «L’Europa sia unita, l’Italia farà la sua parte»

Meloni sui dazi: «L’Europa sia unita, l’Italia farà la sua parte»

Meloni: «Sì all’Europa, no alla guerra commerciale». Frizioni nel governo, Tajani vola a Washington

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadisce il pieno sostegno dell’Italia alla linea dell’Unione Europea nel negoziato sui dazi imposti dagli Stati Uniti, ritenendo che l’Europa abbia «la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni». Un messaggio chiaro, diffuso tramite una nota serale, nel giorno in cui la presidente della Commissione Ursula von der Leyen annuncia la sospensione delle contromisure fino ad agosto, nel tentativo di favorire una mediazione transatlantica.

Meloni, parlando di «scambi intensi» con Bruxelles e Washington, rivela un dialogo continuo anche con gli Stati Uniti, nonostante la recente lettera di Donald Trump che prevede dazi al 30% per le merci europee. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani volerà martedì a Washington per incontrare il segretario di Stato Marco Rubio, auspicando una soluzione diplomatica: «Dobbiamo trattare a testa alta», afferma. Ma il clima resta teso.

Scontro nella maggioranza: Lega vs Forza Italia

All’interno del centrodestra si registrano divisioni. La Lega, con Claudio Durigon e Claudio Borghi, attacca la Commissione europea definendola «a trazione tedesca» e chiede maggiori margini di azione per i singoli Stati. Al contrario, Forza Italia difende la linea europea: Maurizio Gasparri attribuisce la responsabilità a Trump, mentre Alessandro Cattaneo chiede «unità nel governo e nell’Europa».

Fratelli d’Italia resta fuori dal botta e risposta, ma da via della Scrofa si fa appello alla «responsabilità» e alla necessità di non alzare i toni, anche in vista del vertice del centrodestra sulle Regionali, previsto per mercoledì al rientro di Tajani da Washington.

Opposizioni all’attacco

Critiche serrate arrivano dalle opposizioni. Elly Schlein (PD) ironizza sul silenzio della premier: «Esca dalla modalità aereo e venga in Parlamento». Per il M5S, Giuseppe Conte accusa Meloni di «abbassare la testa» e peggiorare la situazione. Duro anche Riccardo Magi (+Europa): «Trump e Meloni sono i genitori 1 e 2 delle tariffe contro l’Italia».

Angelo Bonelli (Europa Verde) parla di «traditori della patria» riferendosi a Lega e FdI, mentre Carlo Calenda (Azione) propone una risposta congiunta e coordinata tra Europa, Giappone, Canada, Vietnam e Corea del Sud per «fermare le prepotenze di Trump».

Il negoziato si preannuncia cruciale per gli equilibri economici globali e politici interni. Il tempo stringe: la sospensione delle contromisure europee scade a inizio agosto.

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