
Stati Generali della Lega a Catania: Salvini rilancia sul Ponte, rifiuti e infrastrutture
Ponte sullo Stretto, termovalorizzatori, infrastrutture strategiche, gestione dei rifiuti, investimenti pubblici e sviluppo economico: sono stati alcuni dei temi centrali degli Stati Generali degli amministratori locali, organizzati dalla Lega a Catania, alla presenza dei vertici nazionali, regionali ed europei del partito.
Protagonista dell’incontro è il leader del partito, Matteo Salvini, arrivato in città dopo l’inaugurazione del Ponte San Giuliano tra Agrigento e Caltanissetta.
Ad aprire i lavori è stata Valeria Sudano, coordinatrice della Lega a Catania, a cui è seguito l’intervento del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. «Il Ponte sullo Stretto e i termovalorizzatori li stiamo realizzando entrambi – ha detto il governatore –. Anche i termovalorizzatori sono ormai alla vigilia dell’avvio dei lavori. La Sicilia non dovrà più ricorrere a discariche che costringono i sindaci a spedire i rifiuti all’estero. È un impegno forte, che richiede pazienza e determinazione. La nostra è una bella squadra: un centrodestra unito e compatto».
«Da siciliano, ringrazio Matteo Salvini per quello che sta facendo per il mio territorio», ha aggiunto Schifani.
Da Catania, Matteo Salvini ha ricordato l’impegno del governo per la Regione. «Ci tengo tanto alla Sicilia. Stiamo investendo decine di miliardi in tutta la Regione, non solo sulle strade ma anche sottoterra, penso all’acqua. Per troppo tempo i siciliani sono stati dimenticati – ha affermato Salvini –. Del Ponte si parla da secoli. Il nostro obiettivo è partire con i cantieri entro quest’anno: significa lavoro, sviluppo, e l’ambizione della Lega di diventare il primo partito in Sicilia».
Con la stampa, il ministro delle Infrastrutture ha parlato anche del progetto dell’aeroporto di Agrigento. «Agrigento è una bellissima sfida. Ho incontrato più volte le categorie economiche e, per la prima volta, abbiamo avviato uno studio serio sulla sostenibilità di avere un aeroporto. Se i numeri daranno ragione a quella comunità, sarò orgoglioso di portare avanti questo progetto», ha dichiarato il ministro.
Dalla Sicilia non è mancata una stoccata alla burocrazia di Bruxelles, più problematica dei dazi di Trump. «Trattare, trattare, trattare, non minacciare. Non penso che parlare di bazooka contro gli Stati Uniti, come fanno i francesi, sia un modo intelligente per trattare» ha detto il leader della Lega.
«Questa Comunità Europea è una calamità naturale: nel prossimo bilancio vorrebbero tagliare 87 miliardi ai pescatori e agli agricoltori europei. Significa non capire niente. Il problema per le imprese italiane, quelle siciliane, più che Trump, è la burocrazia europea. Sono quelli che governano a Bruxelles».
Presenti accanto a Matteo Salvini in platea, Nino Germanà, coordinatore regionale del partito, e l’ex vicepresidente della Regione Siciliana Luca Sammartino.