Caso Simona Cinà, la Procura smentisce i genitori: “Nessuna alterazione della scena”

Caso Simona Cinà, la Procura smentisce i genitori: “Nessuna alterazione della scena”

La Procura di Termini Imerese interviene con una nota ufficiale per chiarire alcuni aspetti relativi alla morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa di laurea, nella notte tra l’1 e il 2 agosto 2025.

Il documento, firmato dalla procuratrice facente funzioni Lorenza Turnaturi, smentisce fermamente l’ipotesi che qualcuno possa aver manomesso o alterato la scena del tragico evento. “Non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti”, scrive la Procura, specificando che “anche tale circostanza sarà oggetto di ulteriori approfondimenti”.

Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, il corpo della giovane è stato trovato verso le ore 4 sul fondo della piscina, in un’area scarsamente illuminata e distante dai luoghi principali della festa, come bar e consolle musicale. Dopo il ritrovamento, alcuni partecipanti si sono tuffati per recuperarla e hanno praticato le prime manovre di rianimazione in attesa dell’arrivo del 118. I soccorsi hanno constatato il decesso alle ore 5.

Sono stati sequestrati i vestiti della ragazza e gli alcolici consumati durante la serata. Le operazioni investigative hanno incluso rilievi fotografici, l’intervento del medico legale per l’ispezione esterna e la successiva disposizione dell’autopsia, che chiarirà le cause del decesso.

La Procura tiene inoltre a precisare che tutti i partecipanti identificati al momento dell’arrivo dei Carabinieri hanno collaborato con le forze dell’ordine e smentisce anche l’assenza di oggetti utili a confermare lo svolgimento della festa: nei pressi del bar sono stati trovati bicchieri e bottiglie di alcolici, regolarmente documentati e sequestrati.

Infine, l’ufficio della Procura rivolge un appello a evitare la diffusione di informazioni non veritiere che possano ostacolare le indagini, ribadendo l’impegno a fornire alla famiglia della giovane la verità su quanto accaduto.

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