Simona Cinà, oggi la Tac sul corpo: giovedì l’autopsia
Si terranno oggi i primi accertamenti medico-legali sul corpo di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 20 anni morta durante una festa di laurea a Bagheria, nella notte tra venerdì e sabato. Su disposizione del pm Raffaele Cammarano, sono stati incaricati quattro medici dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo per eseguire la Tac e gli esami radiologici.
Giovedì sarà il giorno decisivo: verrà eseguita l’autopsia e saranno avviati anche gli esami tossicologici per chiarire le cause del decesso. A tutti gli accertamenti parteciperà anche il perito nominato dagli avvocati della famiglia Cinà.
Il racconto dell’amica: «Ci siamo divertite come sempre»
Tra i tanti ricordi che stanno emergendo in questi giorni, toccante è quello di Francesca Evola, amica di Simona e compagna di squadra, che ha condiviso con la Repubblica l’ultima immagine della giovane: «Era vicino alla console del dj, stavamo ballando. Mi ha detto: “Tranquilla, domani scendiamo a giocare al campo”».
Francesca ha lasciato la festa intorno alle 3.20 del mattino, poco prima del tragico epilogo. «Ci siamo divertite, abbiamo riso, giocato a palla in piscina. Nessuno aveva bevuto troppo. Simona stava bene, non può essere annegata: la piscina era bassa e lei era un’ottima nuotatrice», ha detto tra le lacrime, tormentata dal rimorso di non essere rimasta con lei fino all’ultimo.
Il ricordo della squadra: «Proteggici da lassù»
La Gala Sport Academy, la squadra di beach volley di Simona, ha affidato ai social un messaggio di addio pieno di emozione: «Potevamo scrivere tante altre pagine. Il tuo sorriso e la tua energia sarà vita nei giorni bui. Continueremo a stare sulla sabbia. Ciao Simo, ci vediamo al campo».
Simona Cinà era considerata una giovane atleta promettente, solare e determinata, amica di tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato sotto shock l’intero ambiente sportivo siciliano.
Attesa per l’autopsia
Intanto la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento senza indagati. Gli inquirenti lavorano con la massima cautela per ricostruire quanto accaduto e fornire risposte alla famiglia. Tutte le persone presenti alla festa sono state ascoltate come testimoni e, secondo quanto riferito dagli investigatori, hanno mostrato piena collaborazione.
La verità sulla morte di Simona potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. In un clima di dolore, la speranza è che giustizia e verità possano procedere di pari passo, con il rispetto dovuto a una giovane vita spezzata troppo presto.
