Etna, cessata l’attività effusiva: campo lavico in raffreddamento
CATANIA – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo ha comunicato la cessazione dell’attività effusiva sull’Etna, precedentemente alimentata dalla bocca a quota 2.980 metri. I fronti lavici risultano ormai fermi e l’intero campo lavico è in fase di raffreddamento.
Situazione attuale
Dalle immagini delle telecamere di sorveglianza si registrano soltanto sporadiche e lievi emissioni di cenere dal Cratere di Sud-Est, che si disperdono rapidamente in area sommitale. Nel tardo pomeriggio è stato osservato anche un evento esplosivo di breve durata (circa un minuto), sempre al Cratere di Sud-Est, accompagnato da una debole emissione di cenere.
Sismologia e deformazioni
Dal punto di vista sismico e della deformazione del suolo non si registrano variazioni significative. Il tremore vulcanico rimane su valori bassi: le sorgenti si localizzano poco a Sud-Est del Cratere di Nord-Est, a una quota compresa tra 2.500 e 2.800 metri sul livello del mare. L’attività infrasonica è anch’essa molto bassa, con pochi eventi di bassa energia localizzati al Cratere di Nord-Est.
Analisi geofisica
Dall’analisi delle serie di deformazione del suolo, le reti GNSS e clinometrica non mostrano variazioni significative. Lo strainmeter DRUV, invece, ha evidenziato una prima fase di depressurizzazione coincidente con l’attività eruttiva fino al 31 agosto, seguita da una leggera pressurizzazione che ha cumulato circa 25 nanostrain fino ad oggi.
Il vulcano si trova dunque in una fase di sostanziale calma, con un’attività ridotta ai minimi segnali superficiali e con i flussi lavici in fase di raffreddamento.
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