Mario Biondi celebra i 20 anni di “This Is What You Are”: nuova versione del brano e tour dal 2026
MUSICA – Sono passati vent’anni da quando la voce calda e profonda di Mario Biondi ha conquistato il pubblico italiano e internazionale con This Is What You Are, diventato un classico del soul-jazz contemporaneo. Per celebrare l’anniversario, il 12 settembre è uscita su tutte le piattaforme digitali una nuova versione del brano This Is What You Are (20Th Anniversary), edita da Beyond con distribuzione The Orchard.
La nuova registrazione vede la partecipazione di grandi musicisti della scena jazz internazionale: Dennis Chambers (batteria), John Patitucci (basso), Antonio Faraò (pianoforte), Till Brönner (tromba), Chase Baird (sassofono), oltre ai fidati Massimo Greco (tastiere aggiunte) e Marco Fadda (percussioni).
La prima versione del brano risale al 2004, pubblicata sotto lo pseudonimo Wes-a-Bee per il mercato giapponese. Poco dopo, grazie al DJ britannico Norman Jay e a Radio Monte Carlo, il singolo ottenne ampia diffusione, fino a essere incluso nell’album Handful of Soul del 2006, che consacrò definitivamente la carriera internazionale di Biondi.
I festeggiamenti per i vent’anni saranno al centro dei Tim Music Awards, in onda il 13 settembre su Rai 1 dall’Arena di Verona, con uno speciale premio SIAE. Ma la vera celebrazione live partirà nel 2026 con un tour organizzato da Friends&Partners, che toccherà i principali teatri italiani dal 5 maggio (Bologna) fino al 21 maggio (Catania), prima di culminare in un grande evento autunnale per i 20 anni di Handful of Soul.
I biglietti sono disponibili in prevendita su TicketOne dal 12 settembre. Intanto, sempre dal 12 settembre, è uscita in CD e LP la registrazione del concerto-evento Crooning Special Night – 14 settembre 2024 – Teatro Antico di Taormina (Beyond/Sony Music Italy), che vedeva Mario Biondi sul palco insieme a Gregory Porter, la sua band storica e un’orchestra di 60 elementi.
Le celebrazioni proseguiranno anche all’estero con date già annunciate in Svizzera, Germania, Spagna, Estonia e Repubblica Ceca tra la fine del 2025 e il 2026.
