«Catania è una città unica al mondo, dove la neve si mescola al sale, e una lava antica scorre nelle sue vene». Con queste parole, l’astronauta Luca Parmitano, orgoglioso delle sue origini catanesi, sostiene pubblicamente la candidatura di Catania a Capitale Italiana della Cultura 2028.
In un messaggio denso di suggestioni, Parmitano tratteggia un’identità cittadina sospesa tra storia e futuro, tra fuoco e accoglienza. «Da sempre crocevia e meta di viaggiatori – prosegue –, Catania si candida raccogliendo duemila anni di retaggio storico, per farlo evolvere e scrivere insieme il futuro». Una visione in cui la cultura non è solo memoria, ma un ecosistema vivo e plurale dove «scienza, ricerca e innovazione sono parte essenziale quanto l’arte».
L’astronauta, che ha osservato la Terra dallo spazio, usa una metafora potente per descrivere la capacità di rinnovamento della città: «Come la sua Etna, cambia forma ma resta sé stessa. È una città che accoglie tutti e non lascia indietro nessuno, e nella complessità di cento culture che qui si fondono si rinnova».
Infine, l’invito a guardare avanti, con lo sguardo rivolto verso l’alto, proprio come il vulcano che domina la città: «Come l’Etna, ci invita a ricordarci la grandezza che ci circonda. Questa candidatura – conclude Parmitano – è un invito a cercarla insieme e a spingerci oltre, da Catania all’Italia e al mondo». Un endorsement d’eccezione che unisce la prospettiva globale di un astronauta all’amore viscerale per la sua città.
