Marche, il centrosinistra sconfitto: Acquaroli (centrodestra) confermato presidente
Netta vittoria del centrodestra alle regionali nelle Marche: Acquaroli si conferma presidente con otto punti di vantaggio. La sconfitta pesa sul progetto del “campo largo”.
La sconfitta del centrosinistra nelle Marche è netta e rischia di far vacillare il nuovo campo largo appena dopo la prima tappa del tour de force delle regionali che andrà avanti fino alla fine di novembre. Nessuno metteva in dubbio che il centrodestra guidato da Francesco Acquaroli, dopo cinque anni di governo, fosse il favorito, ma la regione, con una lunga tradizione progressista, era considerata l’unica davvero contendibile. Il risultato, con uno scarto di otto punti percentuali, rappresenta una battuta d’arresto pesante all’entusiasmo unitario del centrosinistra.
La prima riflessione arriva dal candidato di coalizione Matteo Ricci, che invita a proseguire nello sforzo unitario: «In caso contrario non avremmo neanche giocato la partita. Non c’è alternativa a questa coalizione e all’alleanza ampia. Bisogna lavorare in modo testardo all’alternativa che, in vista delle elezioni del 2027, va costruita passo dopo passo».
La reazione del Pd
Anche la segretaria dem Elly Schlein, nel fare i complimenti ad Acquaroli, ha ringraziato Ricci per la campagna «generosa» e per il progetto di cambiamento costruito con le altre forze politiche e civiche. «Sapevamo che non sarebbe stato facile nelle Marche – ha detto Schlein – Ci abbiamo messo tanto impegno, ma non è bastato. Ora ci aspettano altre cinque regioni al voto fino alla fine di novembre, e il nostro impegno unitario continua con grande determinazione».
Il commento di M5S e Avs
Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha sottolineato: «Abbiamo offerto una proposta alternativa per un cambiamento, ma non ha convinto la maggioranza. È calata sensibilmente l’affluenza, un dato preoccupante che mina la qualità della nostra democrazia».
Netti anche i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: «Nelle Marche abbiamo perso. Nonostante lo sforzo per costruire una coalizione unita, gli elettori hanno confermato il governo uscente. L’unità resta una condizione necessaria ma non sufficiente per vincere».
