PATERNÒ (CT) – Mattinata di protesta a Paternò, dove un centinaio di mamme degli studenti dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” hanno sfilato in corteo per dire no ai doppi turni scolastici, partiti proprio oggi e che, a rotazione, interessano tutte le classi dell’istituto.
Il corteo, autorizzato dalle autorità competenti, si è snodato da via Circonvallazione e via G.B. Nicolosi fino a piazza della Regione, davanti al palazzo comunale.
Con striscioni e cori di protesta, le mamme hanno denunciato le difficoltà organizzative e i disagi quotidiani legati ai turni pomeridiani, chiedendo un intervento immediato del Comune per riportare la didattica a orari regolari.
La protesta: «Errore nei tempi dei lavori»
Alla base della protesta, l’avvio quasi contemporaneo dei lavori di riqualificazione nei tre immobili su quattro che ospitano le classi del “Marconi”:
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la sede centrale di via Virgilio,
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il plesso “Falconieri”,
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e il plesso “Aldo Moro”.
L’unico stabile non interessato dagli interventi è il plesso “Pitrè”.
Secondo le mamme, l’avvio simultaneo dei cantieri avrebbe generato una situazione di caos logistico, costringendo il Comune a ricollocare in fretta e furia 34 classi in sedi alternative.
Le lezioni, infatti, si svolgono attualmente in diversi punti della città:
nei locali della parrocchia San Giovanni Bosco, della Chiesa di Santa Barbara, del comprensivo “Lombardo Radice – Virgilio” e nei locali dell’IPAB “Salvatore Bellia” di via G.B. Nicolosi.
Sindaco assente, in corso un tavolo tecnico
Durante il corteo, le mamme hanno chiesto un incontro diretto con il sindaco Nino Naso, criticando la gestione dell’emergenza scolastica.
Il primo cittadino era però assente, impegnato a Catania con l’assessore Francesco Coluccio e la dirigente scolastica Maria Santa Russo in un incontro con il responsabile del Provveditorato agli Studi, Emilio Grasso.
L’esito del confronto sarà reso noto nel tardo pomeriggio, quando il sindaco incontrerà una delegazione di genitori.
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero stati avviati colloqui con altri enti cittadini per individuare nuovi locali idonei ad ospitare almeno sei classi, con l’obiettivo di eliminare o ridurre i doppi turni.
