Biancavilla, Etna Wine Forum da record: 4mila presenze. Il festival cresce e diventa nazionale

Biancavilla, Etna Wine Forum da record: 4mila presenze. Il festival cresce e diventa nazionale

BIANCAVILLA – Oltre 4 mila presenze, cinquanta cantine e oleifici, una villa settecentesca trasformata in crocevia di saperi, degustazioni e incontri: si è chiusa a Biancavilla la quarta edizione di “Etna Wine Forum”, il festival dedicato al versante Sud-Ovest dell’Etna che per tre giorni ha animato Villa delle Favare con un calendario fitto di masterclass, seminari e show cooking.

L’evento, organizzato dal Comune di Biancavilla insieme con la Fondazione Italiana Sommelier, ha confermato la crescita di pubblico e contenuti, diventando un punto di riferimento per la cultura enologica etnea. Ospite d’onore dell’edizione 2025 è stato il giornalista statunitense Robert Camuto, firma di Wine Spectator, che ha presentato il volume “Altrove al Sud”.

“L’Etna può affrontare le sfide attuali del mondo del vino puntando sulla sua unicità, sulla territorialità e sulla diversità dei versanti” – ha commentato Camuto – sottolineando che “le nuove generazioni devono ripartire dal vino come condivisione ed elemento culturale”.

L’Etna Wine Forum si conferma un evento di rilievo nazionale, capace di attrarre un pubblico ampio e qualificato” – ha dichiarato il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno – “il successo della quarta edizione, rafforzato dalla presenza di chef stellati, indica che la strada intrapresa è corretta. Biancavilla è oggi un punto di riferimento per l’enogastronomia ai piedi del vulcano”.

L’apertura del forum è stata dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie del comprensorio, con un incontro sul valore della formazione e sulle opportunità offerte dall’agricoltura e dalla produzione enologica. Nelle tre giornate si sono alternati approfondimenti e degustazioni. Nel talk “Gli altri vini del vulcano”, Nicola Purrello (Etna Urban Winery) e Antonella Castro (Università di Catania) hanno presentato una ricerca che ha censito oltre 230 produttori e più di 1.100 etichette dell’Etna, evidenziando la ricchezza del versante Sud-Ovest, dove dodici aziende producono venticinque referenze, con Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese come vitigni principali.

Castro ha inoltre illustrato gli studi sui suoli etnei e sui possibili impieghi delle sostanze estratte dalle vinacce in nutraceutica e cosmesi, grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Molto apprezzata anche la masterclass “Da Nord a Sud: i grandi vini bianchi e la verticalità del Timorasso e del Carricante”, con Daniela Scrobogna (Fondazione Italiana Sommelier), Walter Massa (Vigneti Massa) e Ivo Basile (Tasca d’Almerita).

La cultura gastronomica siciliana è stata al centro dello show cooking dello chef bistellato Pino Cuttaia (La Madia, Licata), moderato da Ruggero Sardo, e di quello della chef Valeria Raciti, vincitrice di MasterChef Italia 8, condotto da Claudia D’Amico e dedicato agli abbinamenti tra piatti di stagione e vini del territorio.

Il Forum ha ospitato inoltre il seminario “Oli estremi. La produzione dell’olio dal sud-ovest alle nuove frontiere olivicole”, a cura dell’Associazione Italiana Sommelier dell’Olio, e il dibattito “Gli enologi e le sfide globali. Dal terroir ai cambiamenti climatici”, con interventi di Daniela Scrobogna e dell’enologo Federico Curtaz.

Domenica 12 ottobre la chiusura con il grande banco d’assaggio che ha riunito cinquanta aziende e centinaia di etichette, oltre alle masterclass dedicate ai vini dei Consorzi del Cirò e della Val di Noto, guidate da Francesco Pensovecchio (Wine in Sicily) e Agata Arancio (FIS).

“Etna Wine Forum è ormai un appuntamento fisso nel calendario del vino italiano” – sottolinea Paolo Di Caro, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Sicilia – “l’obiettivo è comunicare l’unicità del versante sud-ovest dell’Etna, unendo divulgazione ed esperienza, e aprire al confronto con altre realtà del Paese”.

La manifestazione ha avuto il patrocinio degli Assessorati regionali agli Enti locali e all’Agricoltura, del Masaf, di Confagricoltura e del Parco dell’Etna.

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