CATANIA – L’allarme lanciato da Confagricoltura Catania due settimane fa trova ora una conferma pesantissima: il vento eccezionale che ha colpito la costa ionica siciliana tra il 2 e l’8 ottobre ha provocato danni gravissimi a centinaia di aziende agricole tra le province di Catania, Siracusa ed Enna. In numerosi casi si parla di perdite fino all’80%.
Le colture più colpite sono agrumeti e oliveti. Le aree con i danni maggiori risultano Paternò, Ramacca, Motta Sant’Anastasia e Centuripe, con percentuali di compromissione tra il 21% e l’80%. Situazione critica anche a Belpasso, Palagonia, Francofonte, Lentini, Carlentini, Scordia, Biancavilla e Mineo.
Nella nota firmata dal presidente Giosué Arcoria e dal direttore Fabio Caruso, Confagricoltura evidenzia che il 72% delle segnalazioni riguarda agrumeti, seguiti da oliveti (18%) e da altre colture come avocado, nocciole, ortaggi e piante ornamentali.
La tipologia dei danni è chiara: 62% danni strutturali alla pianta, 38% danni produttivi ai frutti. «Un impatto devastante – commenta Arcoria – che mette in ginocchio aziende già provate dalla siccità e dall’aumento dei costi».
Confagricoltura ha chiesto agli Ispettorati provinciali all’Agricoltura di attivare subito le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. «Servono – precisa Arcoria – sgravi contributivi, misure fiscali e risarcimenti immediati».
Della situazione è stato informato anche l’Assessorato regionale all’Agricoltura, già destinatario nei giorni scorsi di una prima comunicazione ufficiale.
