Circa 104 milioni di euro di dotazione finanziaria tra fondi Pon Metro Plus Catania, Pnrr, finanziamenti locali, regionali, nazionali ed europei sono oggi a disposizione della città di Catania. Risorse che potrebbero essere indirizzate a interventi nel quartiere di San Cristoforo e nelle zone limitrofe, per progetti di edilizia sociale, ambiente, formazione scolastica e professionale, lavoro, servizi sociali e infrastrutture per la comunità.

Un vero e proprio “tesoretto”, ricostruito grazie a una ricerca condotta sul portale openacoesione.gov.it, che potrebbe essere investito concretamente sul territorio attraverso una nuova Piattaforma socio-territoriale, nata nell’ambito della rete “Assieme per San Cristoforo” promossa dal “Cantiere per Catania”. L’obiettivo: individuare modalità operative di intervento su infrastrutture, aree e servizi, per migliorare la qualità della vita del quartiere.

Il progetto è stato presentato alla parrocchia Santa Maria delle Salette durante l’incontro pubblico di “Assieme per San Cristoforo”, la rete cittadina coordinata da Claudio Sammartino che conta oltre ottanta realtà aderenti tra associazioni, sindacati, scuole, enti religiosi e organizzazioni di rappresentanza.

«Un lavoro di gruppo – si legge nel documento – per progettare lo sviluppo del quartiere come un incubatore di idee e azioni progettuali finanziabili ed esportabili anche in altre realtà cittadine». L’iniziativa, sintetizzata in un documento a cura di Carlo Colloca, professore di sociologia urbana dell’Università di Catania, è il frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto decine di contributi da parte di Cisl, Confcooperative, Sunia, Wwf, Lipu, Associazione Cooperatori Istituzione Teresiana, Volere la Luna, Comitato per il Parco Monte Po-Acquicella, Cooperativa sociale Prospettiva, Diametro-Diario Metropolitano e Unione Ex Allievi Don Bosco-Salette.

I promotori sottolineano che la proposta va oltre quanto previsto dall’Amministrazione comunale rispetto all’utilizzo dei fondi del cosiddetto decreto Caivano. «Con questo documento – si legge – vogliamo offrire un cammino guidato da una visione strategica complessiva, proponendo misure anche non onerose, come Patti educativi di Comunità, tempo pieno scolastico, formazione professionale e sviluppo dell’istruzione secondaria nel quartiere, oltre a progetti di rigenerazione urbana e servizi sociali».