Catania, la beffa dello spacciatore: il miglior cliente della serata era della Polizia

Catania, la beffa dello spacciatore: il miglior cliente della serata era della Polizia

Propone droga a un poliziotto fuori servizio: arrestato 24enne a Largo Rosolino Pilo

Un 24enne originario delle Mauritius è stato arrestato a Catania dopo aver tentato di vendere droga a un agente della Polizia di Stato fuori servizio. Il giovane è stato trovato con 179 grammi di stupefacenti e 395 euro in contanti.

Una svista che è costata cara. Un giovane spacciatore di 24 anni, originario delle Mauritius, ha scelto il cliente sbagliato quando, venerdì sera, ha avvicinato a Largo Rosolino Pilo un uomo che gli sembrava un potenziale acquirente. Quell’uomo, in realtà, era un agente della Squadra Volanti della Polizia di Stato, appena uscito dal servizio e in abiti civili.

L’episodio si è svolto in una zona della città particolarmente frequentata da giovani e minorenni durante il weekend. L’agente, mentre si recava a incontrare degli amici, è stato avvicinato dal giovane con uno zaino, che con un approccio ambiguo gli ha chiesto: «Ti serve qualcosa?». Il comportamento sospetto non è sfuggito al poliziotto, che ha deciso di pedinare il ragazzo senza farsi notare.

L’inseguimento discreto ha portato fino a via Nicola Fabrizi, dove l’agente ha assistito a uno scambio sospetto tra il 24enne e un’altra persona, che è subito fuggita. A quel punto, confermati i propri sospetti, l’agente ha bloccato il giovane e ha richiesto l’intervento di una pattuglia.

Il bottino: 179 grammi di droga e 395 euro

Colto in flagrante e messo alle strette, il 24enne – incensurato – ha ammesso di avere con sé della droga. La perquisizione ha portato alla luce il suo «arsenale»: dentro lo zaino erano custodite 30 dosi di marijuana (per un totale di circa 124 grammi) e 11 dosi di hashish (per 55 grammi), tutte già pronte per la vendita al dettaglio. In tasca, portava anche 395 euro in contanti, somme che si ritiene costituiscano il provento dello spaccio di quella serata.

L’uomo è stato quindi arrestato e, su disposizione del Pubblico Ministero informato della vicenda, è stato condotto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima. Si applica, come di consueto, la presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva. Una serata di «lavoro» finita nel modo peggiore, per aver scelto il cliente che, purtroppo per lui, era dalla parte della legge.

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