La madre del killer di Capizzi: “Chiedo scusa, sono addolorata”. E difende il marito

La madre del killer di Capizzi: "Chiedo scusa, sono addolorata". E difende il marito

«Chiedo scusa, sono addolorata, non ho parole. Gli sono vicina come mamma».
Con queste parole, pronunciate ai microfoni del Tg1, la madre di Giacomo Frasconà, il 20enne fermato per l’omicidio di Giuseppe Di Dio, 16 anni, a Capizzi (Messina), ha chiesto perdono ai familiari della giovane vittima.

Accanto a Giacomo, arrestati anche il padre Antonio e il fratello Mario, rispettivamente di 48 e 18 anni.
Secondo la donna, tuttavia, il marito non avrebbe avuto alcun ruolo nella spedizione punitiva:

«Mio marito era andato al bar solo per prendere nostro figlio, non per accompagnarlo a sparare. Secondo lei — aggiunge la donna — che padre è uno che porta un figlio a farsi trent’anni di carcere? Ma stiamo scherzando?».


⚖️ Fissata per mercoledì l’udienza di convalida

È fissata per mercoledì l’udienza di convalida dinanzi al Gip del tribunale di Enna per Antonio Frasconà Filaro, 48 anni, e i figli Giacomo (20) e Mario (18), tutti originari di Capizzi.

I tre sono stati fermati nella notte tra sabato e domenica con l’accusa di omicidio e concorso nella morte dello studente Giuseppe Di Dio e nel ferimento di un 22enne, durante la sparatoria avvenuta sabato sera davanti a un bar in via Roma, la strada principale del paese.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Giacomo Frasconà avrebbe esploso diversi colpi di pistola dopo una lite con un giovane del posto, con cui aveva avuto contrasti due settimane prima. Proprio in quei giorni, a seguito delle minacce di sparargli, i carabinieri avevano perquisito l’abitazione del ventenne senza trovare armi.


La dinamica: una rissa, la pistola e il colpo mortale

La sera dell’omicidio, Giacomo Frasconà sarebbe stato coinvolto in una rissa davanti a un altro bar.
Il padre Antonio sarebbe poi intervenuto per riportare a casa i due figli, ma durante il tragitto, passando da via Roma, Giacomo avrebbe chiesto di scendere dall’auto.

Secondo le indagini, il ventenne aveva già con sé la pistola. Dopo essere sceso, avrebbe cercato il giovane con cui aveva litigato e, in preda alla rabbia, aperto il fuoco.
Uno dei proiettili ha colpito Giuseppe Di Dio alla gola, uccidendolo sul colpo.


⚖️ Difesa cauta in attesa degli sviluppi

Il difensore dei tre indagati, avvocato Felice Lo Furno del Foro di Enna, ha dichiarato che non rilascerà dichiarazioni fino all’udienza di convalida, «anche perché — ha spiegato — occorre delineare le diverse posizioni e le singole responsabilità dei tre imputati».

La comunità di Capizzi, ancora sconvolta dall’accaduto, attende con angoscia di conoscere l’esito delle indagini e il destino giudiziario della famiglia Frasconà.

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