Ticket ai Crateri Silvestri, Marano (M5S): “Serve rimettere in piedi l’Ente Parco. Troppe criticità nella gestione dell’Etna”
Catania – La vicenda del ticket d’ingresso ai Crateri Silvestri ha «scoperchiato il vaso di Pandora» sulla gestione dell’Etna. È quanto emerso dalle audizioni svolte nella IV Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Ars, dove sono stati ascoltati i sindaci dei Comuni che ricadono nell’area del Vulcano e varie associazioni di categoria. A tracciare il quadro della situazione è la deputata regionale del M5S Jose Marano, che evidenzia criticità strutturali e la necessità di un intervento urgente.
«Le audizioni – spiega Marano – sono state un momento fondamentale di ascolto delle istituzioni e degli operatori. La decisione di introdurre un biglietto d’accesso ai Crateri Silvestri ha evidenziato l’urgenza di rimettere ordine a un sistema che oggi mostra lacune profonde».
Secondo la parlamentare pentastellata, il problema principale riguarda il Piano territoriale del Parco dell’Etna, che non viene aggiornato da anni. «Il mancato aggiornamento – sottolinea – determina carenze significative nella manutenzione, nell’organizzazione degli spazi, nei servizi ai visitatori e nella tutela stessa del Vulcano, patrimonio naturalistico straordinario».
Particolarmente critica la situazione dell’Ente Parco dell’Etna, che dovrebbe rappresentare il perno della gestione dell’area protetta: «La pianta organica è di 60 unità ma oggi se ne contano soltanto 21. Con questi numeri – afferma Marano – l’Ente non è nelle condizioni di garantire neppure l’attività ordinaria».
La deputata evidenzia inoltre un aspetto emerso da una sua recente richiesta di accesso agli atti: «Non risulta rilasciato alcun nulla osta per attività private all’interno del Parco. Non c’è alcuna volontà di demonizzare i privati, ma è chiaro che serve mettere ordine».
Conclusa la sessione di bilancio, per Marano sarà indispensabile aprire una fase nuova: «Occorre lavorare insieme per creare le migliori condizioni per sostenere l’industria turistica e, al contempo, tutelare l’unicità dell’Etna. Bisogna garantire ai cittadini e ai visitatori la piena fruizione di un sito di enorme pregio vulcanico e morfologico».
