Galvagno (Ars) sullo scioglimento di Paternò: “Pagina buia, macchia indelebile”. Il Pd: “Colpa dell’ego del sindaco”

Galvagno (Ars) sullo scioglimento di Paternò: "Pagina buia, macchia indelebile". Il Pd: "Colpa dell'ego del sindaco"

Scioglimento per mafia del Comune di Paternò, pioggia di reazioni politiche

PATERNÒ – Dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di sciogliere per infiltrazioni mafiose il Comune di Paternò, non si sono fatte attendere le reazioni dei rappresentanti istituzionali e politici del territorio.

Galvagno: «Una macchia indelebile sulla nostra comunità»

Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, ha affidato ai social un commento carico di amarezza: «L’atto con cui il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Paternò purtroppo non è inaspettato. Da forza politica di opposizione in Comune siamo stati sempre molto perplessi sulla gestione della città negli ultimi anni, ma mai avremmo voluto leggere una notizia del genere che lascia una macchia indelebile sulla nostra comunità e trafigge i nostri cuori».

Galvagno auspica ora un cammino di ricostruzione: «Spero vivamente che si possa lavorare sin da subito al superamento di una delle pagine più buie della nostra storia recente. Mi auguro che ci possano essere le migliori energie per far rialzare la testa con orgoglio ad una comunità onesta ed operosa come quella di Paternò».

Ciancitto (FDI): «Atto di estrema gravità, Paternò merita un nuovo inizio»

Il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ciancitto, parla di «una pagina dolorosa e tra le più buie della nostra storia cittadina». Il parlamentare sottolinea come il provvedimento colpisca «una comunità composta per la stragrande maggioranza da cittadini onesti, lavoratori e rispettosi delle istituzioni».

Ciancitto sollecita chiarezza totale: «Attendiamo ora di conoscere nel dettaglio le motivazioni contenute nel provvedimento, affinché ogni passaggio sia chiaro alla cittadinanza». Rivendica inoltre la postura politica del partito: «FDI ha sempre mantenuto una posizione di netta alternativa rispetto all’amministrazione uscente. È il momento della responsabilità, non delle divisioni. Serve unire le energie per ricostruire una città ferita. Paternò merita un nuovo inizio, fatto di legalità, credibilità istituzionale e impegno concreto per il bene comune».

La dura nota del Partito Democratico: «Paternò abbandonata e vilipesa»

Durissimo il giudizio del Partito Democratico, espresso dal segretario provinciale Giuseppe Pappalardo e da Giancarlo Ciatto della segreteria provinciale: «L’esito che non avremmo mai voluto è arrivato. Paternò, abbandonata e vilipesa, subisce l’onta dello scioglimento per mafia».

Nella lunga nota, il PD individua responsabilità dirette nell’operato del sindaco: «Il sindaco Nino Naso, inseguendo il suo ego ipertrofico e smisurato, ha tenuto sotto scacco la città per un anno e mezzo bloccando di fatto l’attività amministrativa. Già al momento della notizia dell’indagine per scambio politico-mafioso avrebbe dovuto dimettersi per liberare la città da questa accusa infamante».

Secondo i democratici, il mancato passo indietro del primo cittadino ha trascinato Paternò verso «una lenta e logorante agonia», impedendo lo svolgimento delle elezioni del 2025 e aprendo ora la strada a due anni di commissariamento. Attacco anche alla maggioranza: «Non meno responsabili del sindaco sono i suoi assessori, alcuni dei quali arroganti e protervi, e i consiglieri comunali che lo hanno tenuto in vita attaccato a un respiratore artificiale».

Il PD punta il dito anche contro Fratelli d’Italia: «A parole all’opposizione, ma con il Presidente del Senato La Russa e il Presidente dell’ARS Galvagno tra le sue fila: cosa hanno fatto per difendere le istituzioni della città? Perché non hanno imposto ai loro consiglieri di dimettersi? Perché non è stata presentata la mozione di sfiducia?».

Il comunicato si chiude con un appello: «Quello che rimane sono solo le macerie di una città abbandonata e degradata. Noi saremo ancora una sentinella e chiameremo a raccolta le donne e gli uomini di buona volontà per costruire un’alternativa forte, trasparente e di buona speranza».

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