L’eredità di Pippo Baudo: il mistero del “sì” che non arriva

L'eredità di Pippo Baudo: il mistero del "sì" che non arriva

Eredità di Pippo Baudo, nessun sì dopo tre mesi: in stallo l’accettazione del testamento

«Sono sincero, confesserò, non ce la faccio a dirle di no», cantava Pippo Baudo nella sua celebre Donna Rosa. Oggi, però, sembra che qualcuno non abbia ancora detto né sì né no alle sue ultime volontà. A oltre tre mesi dalla morte del conduttore, scomparso il 16 agosto scorso a 89 anni, resta ancora senza risposta l’accettazione dell’eredità da parte dei beneficiari indicati nel testamento.

L’apertura delle disposizioni testamentarie risale al 9 settembre, nello studio del notaio Renato Carraffa a Bracciano, in provincia di Roma. In quella sede i figli di Baudo, Tiziana e Alessandro, insieme agli avvocati del presentatore e alla sua storica assistente Dina Minna – al suo fianco per ben 36 anni – hanno visionato il testamento. Secondo indiscrezioni, il conduttore avrebbe diviso il patrimonio in tre parti uguali: un terzo ciascuno ai due figli e un terzo alla segretaria.

Da quel giorno, però, nessuno dei tre ha ancora formalizzato l’accettazione dell’eredità. Un tempo non lunghissimo – non paragonabile certo ai dieci anni che porterebbero alla prescrizione – ma sufficiente a far nascere interrogativi sulle ragioni dello stallo. Alcuni osservatori ipotizzano possibili perplessità relative al valore e alla composizione del patrimonio.

Secondo stime giornalistiche, il lascito potrebbe ammontare a circa 10 milioni di euro. Una cifra che tuttavia appare, per alcuni, inferiore a quanto Baudo abbia potuto accumulare durante una carriera lunga oltre sessant’anni: conduzioni televisive, diritti d’immagine, pubblicità e collaborazioni. A ciò si aggiunge un importante patrimonio immobiliare, valutato oltre 6 milioni di euro, con proprietà a Roma, Fiano Romano, terreni a Noto e Siracusa, e la presenza di attività imprenditoriali, tra cui aziende edili in Sicilia.

Tra le questioni che avrebbero alimentato clamore mediatico vi è anche la quota destinata all’assistente Dina Minna. L’ex moglie di Baudo, la soprano Katia Ricciarelli, aveva commentato con amarezza: «Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere», criticando inoltre Minna per non averla informata della scomparsa del conduttore. Parole che hanno portato a una diffida nei confronti della cantante lirica e a un invito formale a moderare i toni.

Intanto, mentre crescono ipotesi e indiscrezioni, resta un fatto: nessuno dei beneficiari ha ancora detto sì all’eredità di “Super Pippo”. E l’ultimo capitolo della storia umana e professionale di uno dei più iconici volti della televisione italiana resta, per il momento, in sospeso.

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