Paternò, la commissione taglia i ponti con l’era Naso: revocato il presidente dell’Ama. ‘Reset’ anche per il nucleo di valutazione

Paternò, la commissione taglia i ponti con l’era Naso: revocato il presidente dell’Ama. ‘Reset’ anche per il nucleo di valutazione

La Commissione azzera le nomine: revocato Terranova dall’Ama, via all’avviso per il Nucleo di Valutazione




Un colpo di spugna sulle nomine dell’era politica, a poche settimane dall’insediamento dei ‘commissari’. La Commissione prefettizia che guida il Comune di Paternò dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose ha compiuto il primo atto di discontinuità, revocando con effetto immediato Orazio Terranova dalla carica di presidente dell’Ama, la società municipalizzata che gestisce il servizio idrico cittadino.

Terranova, figura di fiducia dell’ex sindaco Nino Naso, lascia così l’incarico. La decisione, assunta all’unanimità dai tre commissari prefettizi, segna una linea netta: azzerare le designazioni della vecchia amministrazione, considerate un retaggio da cui partire per la futura ripartenza dell’ente.

L’Ama, società cruciale per la gestione della risorsa idrica in un territorio da anni alle prese con criticità, torna dunque sotto il controllo diretto della Commissione. L’obiettivo dichiarato è garantire la massima trasparenza e legalità in un settore strategico, dopo lo choc dello scioglimento del municipio per condizionamenti mafiosi.

Pulizia e ricostruzione. L’operazione “azzeramento” non si ferma all’Ama. Contemporaneamente, i commissari hanno dato il via libera per la pubblicazione di un avviso pubblico per la selezione dei nuovi componenti del nucleo di valutazione del Comune, organismo tecnico chiave per la verifica di performance e costi dell’ente. Anche in questo caso, si tratta di sostituire figure nominate in precedenza dall’amministrazione politica.

La revoca a Terranova è il segnale più tangibile di questa nuova fase. A Paternò, dopo i giorni bui dello scioglimento, si tenta ora di voltare pagina partendo dalle partecipate e dagli uffici, in attesa di ricostruire una classe dirigente locale all’insegna della legalità.

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