Catania, Ardita verso Venezia: il magistrato esperto di mafia tra i due candidati per la procura

Catania, Ardita verso Venezia: il magistrato esperto di mafia tra i due candidati per la procura

ROMA – La corsa alla successione del procuratore di Venezia Bruno Cherchi entra nella fase decisiva. La scelta si è infatti ristretta a due soli nomi: Alessandra Dolci, attuale procuratrice aggiunta a Milano, e Sebastiano Ardita, oggi procuratore aggiunto alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.

Nella riunione della Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), entrambi i candidati hanno ottenuto tre preferenze ciascuno, determinando una situazione di sostanziale parità. La decisione finale è ora rimessa al Plenum del CSM, chiamato a esprimersi su una delle due designazioni.

Tra i profili in campo spicca quello di Sebastiano Ardita, magistrato catanese di alto profilo e figura di riferimento nella lotta alla criminalità organizzata. Una carriera lunga e articolata, segnata da incarichi di grande responsabilità sia sul piano giudiziario sia su quello istituzionale.

In magistratura dal 1991, Ardita è attualmente Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Catania. In precedenza ha ricoperto lo stesso incarico al Tribunale di Messina, maturando una solida esperienza investigativa in territori ad alta complessità criminale.

Dal 2002 al 2011 è stato Direttore generale del Dipartimento detenuti e trattamento del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) presso il Ministero della Giustizia, ruolo centrale nella gestione del sistema carcerario italiano e nelle politiche di contrasto alla criminalità organizzata dall’interno degli istituti di pena.

Nel corso della sua carriera è stato anche membro del Consiglio Superiore della Magistratura, della Commissione parlamentare Antimafia e del board della CEP, l’organismo europeo che promuove le misure alternative alla detenzione.

Parallelamente all’attività giudiziaria, Ardita ha svolto un’intensa attività di studio e divulgazione, pubblicando saggi sulla mafia e sul diritto penitenziario, oltre a numerosi contributi, note e commenti in materia di diritto e procedura penale.

Il verdetto finale sulla guida della Procura di Venezia è ora affidato al voto del Plenum del CSM, chiamato a scegliere tra due profili di assoluto rilievo nel panorama della magistratura italiana.

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