MALETTO – Un pomeriggio all’insegna della memoria, dell’identità e del racconto condiviso. Sabato 27 dicembre, alle ore 16.30, l’Aula consiliare di Maletto ospiterà la presentazione del libro Maletto: racconti di un paese, tra memoria e cuore (Cartago Edizioni), scritto da Maria Ausilia Elisabetta Parrinello.
L’iniziativa si propone come un vero e proprio viaggio nel tempo, capace di riportare alla luce storie vere, ricordi familiari, atmosfere quotidiane e sapori legati agli anni ’70, ’80 e ’90. Un periodo che ha segnato profondamente la vita sociale e culturale del paese etneo, restituito attraverso una narrazione autentica e partecipata.
Ad aprire l’incontro saranno i saluti istituzionali dell’architetto Giuseppe Capizzi, sindaco del Comune di Maletto. Seguiranno gli interventi del Michele Giorgio Luca e del Giuseppe Giglio, insieme a Margherita Guglielmino e Giuseppe Pennisi, rispettivamente responsabile editoriale e amministratore della Carthago Edizioni. Sarà presente l’autrice, che dialogherà con il pubblico ripercorrendo la genesi del volume e il valore della memoria come patrimonio collettivo.
Nel corso della presentazione, alcune pagine del libro prenderanno voce grazie alle letture di Amanda Vitale, Salvatore Tirendi, Rita Sanfilippo e Concetta Imbrogiano, che accompagneranno il pubblico tra racconti di vita quotidiana, scene di paese, relazioni umane e tradizioni ormai rare.
A rendere ancora più suggestiva la serata contribuiranno gli interventi musicali di Marisol Fichera e Carmen Bisicchia, insieme agli zampognari Salvatore Russo e al giovane Vincenzo Caggegi, che daranno un ulteriore tocco di autenticità e calore all’incontro.
Il libro di Maria Ausilia Elisabetta Parrinello si configura così non solo come una raccolta di racconti, ma come uno strumento di memoria condivisa, capace di restituire l’anima di Maletto attraverso le piccole storie che hanno costruito l’identità di un’intera comunità. Un appuntamento pensato per chi ha vissuto quegli anni, ma anche per le nuove generazioni, chiamate a riscoprire le proprie radici attraverso il racconto e l’ascolto.
