Catania, “efferata condotta” della madre che uccise il figlio neonato. Il Gip: “Sbattuto a terra con violenza”

neonato

Il piccolo “non è certo caduto casualmente dalle braccia della madre” ed ha “lesioni di tale gravità da far ritenere con ogni verosimiglianza che sia stato sbattuto a terra con enorme violenza e ripetutamente”.

Lo scrive il Gip Giuseppina Montuori nell’ordinanza di custodia cautelare che dispone il carcere per la 26enne accusata di avere ucciso il figlio di tre mesi scaraventandolo a terra nella sua casa di Catania.

Il giudice sottolinea che la sua valutazione è tratta da “affermazioni degli stessi medici che lo hanno tenuto in cura e dal medico legale che ha eseguito l’autopsia” che ha depositato una primissima relazione dalla quale “emergeva la presenza di svariate fratture della teca e della fossa cranica”. Dai rilievi, osserva il Gip, si rileva “la particolare efferatezza della condotta tenuta dall’indagata e la non completa veridicità neppure della dichiarazione dalla stessa resa in sede di interrogatorio assistito, che può e deve ritenersi solo parzialmente confessoria”.

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