Corruzione, Galvagno all’Ars: “Indagine in corso. Non mi dimetto per rispetto della Costituzione”

Corruzione, Galvagno all’Ars: “Indagine in corso. Non mi dimetto per rispetto della Costituzione”

Galvagno all’Ars: “Le dimissioni non si impongono con un post, rispetto la Costituzione”

«C’è chi mi chiede di fare un passo indietro e chi due passi in avanti. Ma se dessi seguito alla richiesta di dimissioni, accetterei che un messaggio veicolato dai social possa avere più valore della nostra Costituzione». Con queste parole, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, ha aperto oggi la sua comunicazione in Aula in merito all’inchiesta della Procura di Palermo che lo vede indagato per corruzione.

«Ho rispetto per tutti – ha aggiunto – ma ricordo che stiamo parlando di un’indagine ancora in fase preliminare, che dovrà eventualmente passare per tre gradi di giudizio. Non credo che si possano invocare le leggi solo quando conviene».

“Non mi sottraggo al confronto”

Galvagno ha sottolineato il richiamo ai principi costituzionali: «Il rispetto per le istituzioni passa anche dal rispetto della Costituzione, che riconosce i diritti di ogni cittadino. A quei principi mi richiamo, senza sottrarmi al confronto e alle mie eventuali responsabilità».

Riguardo alle dimissioni della sua portavoce, Sabrina De Capitani, anch’ella indagata, ha dichiarato: «Le auguro di dimostrare di avere agito nei confini della legalità».

“La stampa ha più informazioni di me”

«Non mi sono mai trovato in una situazione simile – ha proseguito Galvagno – e ho dovuto misurare attentamente ogni parola. Sulle indagini non posso dire altro, per rispetto degli uffici giudiziari. Dai giornali ho appreso informazioni che non sono neanche nella mia disponibilità di indagato. Atti che circolano liberamente e che io non conosco».

“Difenderò la mia posizione senza esitazioni”

Infine, il presidente dell’Ars ha ribadito la volontà di difendere le proprie posizioni in sede tecnica: «Non mi sono sottratto ad alcuna domanda, nemmeno a quelle che non facevano parte del capo d’accusa. Andrò avanti senza esitazioni. La funzione di questo parlamento non è mai stata messa al servizio di un interesse personale».

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