Il Pta di Gravina trasloca a Valverde: disagi e polemiche
Dal 7 luglio, il Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Gravina di Catania ha chiuso temporaneamente i battenti per avviare i lavori di ristrutturazione. Nel frattempo, i servizi sono stati trasferiti a Valverde, in locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale ricevente. Secondo fonti ben informate, il costo dell’affitto sarebbe particolarmente elevato.
Una decisione che ha sollevato non poche polemiche, in particolare per le difficoltà logistiche legate al nuovo sito: posizione scomoda, poco accessibile per anziani, disabili e malati, e soprattutto distante per molti utenti provenienti dai tredici comuni della giurisdizione del Pta di Gravina.
A peggiorare la situazione, la frammentazione dell’assistenza su altri tre poliambulatori: Pedara, San Giovanni La Punta e Nicolosi. Non pochi cittadini si chiedono se non fosse stato preferibile procedere con una ristrutturazione graduale nella sede originaria.
A far discutere anche le nuove modalità di prenotazione: l’Asp ha comunicato che, per motivi legati alla privacy, non saranno accettate richieste via WhatsApp o email. Sarà obbligatorio recarsi allo sportello con ricetta cartacea. Una scelta che sembra andare contro la digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale in sanità.
Sindacati e cittadini temono che la soluzione temporanea si trasformi in definitiva. In tal senso, promettono battaglia per l’autunno, chiedendo trasparenza e un ritorno della struttura sanitaria nel territorio di Gravina. «Così è, se vi pare», scriveva Luigi Pirandello, e questa storia sembra confermarlo.
