STMicroelectronics, confermati gli investimenti a Catania e Agrate. I sindacati: “No a riduzioni occupazionali”
STMicroelectronics ribadisce che nessun sito in Italia verrà chiuso e che gli investimenti su Catania e Agrate, nel triennio 2025-2027, resteranno rispettivamente a 2,6 e 1,4 miliardi di euro. Durante il tavolo convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), l’azienda ha presentato l’aggiornamento del piano industriale, confermando gli impegni.
I sindacati, però, non abbassano la guardia, mentre il ministro Adolfo Urso ha annunciato l’istituzione di un tavolo permanente, con una nuova convocazione a settembre. Urso ha chiesto inoltre approfondimenti sul sito di Agrate e una possibile accelerazione degli investimenti, anche in relazione all’acquisizione da parte di STM della divisione di NXP.
Tra i nodi principali resta la questione occupazionale: nel triennio 2025-2027, circa 1.743 dipendenti potrebbero essere trasferiti o riconvertiti, mentre altri 400 circa andrebbero in pensione. Non si parla di licenziamenti, ma di strumenti alternativi per la gestione delle posizioni: 1.490 in Lombardia e 206 in Sicilia. Sono previste al contempo 448 nuove assunzioni, di cui 243 in Sicilia.
Fabio Guarlandri, presidente di STM, ha dichiarato: «Ribadiamo il nostro pieno impegno a gestire questo percorso in modo responsabile e trasparente. Nessuna azione unilaterale, ma strumenti conservativi come pensionamenti, prepensionamenti, dimissioni volontarie, formazione e riconversione professionale».
I sindacati restano però critici. Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, afferma: «STM non accetta di investire ulteriormente in Italia mantenendo la riduzione della base occupata, richiesta per noi inaccettabile».
Massimiliano Nobis della Fim-Cisl denuncia: «L’azienda ha riproposto lo stesso piano del 10 aprile, con ridimensionamenti su Agrate. Non è sufficiente. Servono investimenti come quelli su Catania».
Luca Colonna (Uilm) e Giuseppe Caramanna aggiungono: «Chiediamo un percorso condiviso che garantisca occupazione e investimenti su tutti i siti italiani».
Il confronto continua: il prossimo tavolo è previsto per settembre, ma la tensione tra parti sociali e azienda resta alta.
