ARS, Galvagno non si dimette: «Nessun rinvio a giudizio. Se accadrà, valuterò»
PALERMO – Non pensa affatto alle dimissioni il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, indagato per corruzione e peculato. «Non ho ricevuto né una notifica di conclusione delle indagini, né una richiesta di rinvio a giudizio», ha dichiarato Galvagno durante la Cerimonia del Ventaglio a Palazzo dei Normanni.
Il caso è ora sul tavolo dei probiviri di Fratelli d’Italia, che ascolteranno Galvagno tra oggi e domani. «Li ho già informati e mi renderò disponibile a fornire ogni elemento utile», ha affermato.
Galvagno ha ribadito di voler attendere eventuali sviluppi giudiziari prima di prendere decisioni personali. «Dimettermi prima che un magistrato giudichi? Mi sembra prematuro». E ha aggiunto: «In Aula nessun gruppo parlamentare ha chiesto le mie dimissioni».
La questione dell’auto blu e il nuovo regolamento
Ha comunicato inoltre di aver rinunciato all’auto blu in attesa di un regolamento più chiaro. «Ho chiesto formalmente al Segretario generale un regolamento inequivocabile. Non sana la mia posizione, ma chi verrà dopo di me saprà come comportarsi», ha detto con tono critico.
Alla domanda se tornerebbe indietro, la risposta è stata netta: «Metterei una telecamera del Grande Fratello per far vedere tutto ciò che è accaduto».
La difesa della portavoce dimissionaria
Galvagno ha anche parlato dell’ex portavoce Sabrina De Capitani, anche lei indagata, che si è dimessa: «I risultati della Fondazione Federico II sono anche merito suo. Non vedo malafede, agiva forse con leggerezza ma senza dolo».
Verso l’abolizione del voto segreto
«In questa fase sarebbe responsabile abolire il voto segreto», ha annunciato Galvagno, dicendo di averne parlato con il presidente della Regione Renato Schifani. «Questo Parlamento può scrivere una pagina importante», ha sottolineato.
La manovra e le “norme mancia”
Galvagno ha difeso l’attività legislativa dell’Assemblea, sottolineando che le leggi sono state approvate con il contributo di tutte le forze politiche. «Io sono un arbitro, non un sovrano. Ho sempre cercato la sintesi tra tutte le parti».
Ha anche lanciato una frecciata a chi ha cambiato idea nel tempo: «Sulla via di Damasco qualcuno ha avuto un’illuminazione. Ma non si può riscrivere la storia».
I numeri dell’Assemblea
Galvagno ha presentato i dati della produzione legislativa per rispondere a chi critica il lavoro dell’ARS:
- 960 DDL presentati contro gli 872 della passata legislatura
- 79 leggi approvate (contro 65), +20%
- 6 leggi impugnate contro 17
Per la Fondazione Federico II, Galvagno ha evidenziato un utile di 1,7 milioni nel 2025 (rispetto a 1,02 milioni l’anno precedente) e una cassa raddoppiata da 3 a 6 milioni di euro. «Numeri che dimostrano che non è un carrozzone», ha dichiarato.
Il “carro” dell’ARS, tra inchieste e riforme, per ora va avanti.
