Galvagno indagato per peculato ma escluse le utilità personali: chiusa la fase preliminare dell’inchiesta

Galvagno indagato per peculato ma escluse le utilità personali: chiusa la fase preliminare dell’inchiesta

Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS, al centro di un’inchiesta per peculato: chiusa l’indagine della Procura di Palermo

Sessanta contestazioni di peculato per l’uso improprio dell’auto blu e l’accusa di aver piegato la propria funzione a favore di amici e conoscenti: il pubblico e il privato si confondono nell’ultima inchiesta della Procura di Palermo, che coinvolge Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Un’indagine complessa che va avanti da oltre un anno e che ha raggiunto una tappa cruciale: la conclusione della fase preliminare, a cui solitamente segue la richiesta di rinvio a giudizio.

Oltre a Galvagno, l’avviso di chiusura delle indagini è stato notificato ad altri cinque soggetti, tra cui imprenditori che si sarebbero arricchiti con fondi pubblici in cambio di consulenze concesse a collaboratori e conoscenti del politico di Fratelli d’Italia.

Favori, fondazioni e consulenze “fantasma”

L’inchiesta ipotizza i reati di corruzione impropria, truffa e peculato. Tra i nomi citati: Marcella Cannariato, moglie del patron di Sicily By Car e presidente della Fondazione Tommaso Dragotto; Nuccio La Ferlita, manager catanese; Alessandro Alessi, collega imprenditore. Secondo i pm, in cambio di finanziamenti pubblici per eventi e spettacoli, i beneficiari avrebbero corrisposto consulenze fittizie a figure vicine a Galvagno, tra cui l’ex portavoce Sabrina De Capitani e Marianna Amato, dipendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.

Gli incarichi, secondo l’accusa, sarebbero stati pagati con fondi stornati dalle risorse pubbliche.

I fondi pubblici e le Finanziarie “personalizzate”

Tra le presunte “dazioni illegali”, spiccano:

  • 100.000 euro alla Fondazione Dragotto per “Un Magico Natale 2023”;
  • 98.000 euro alla stessa fondazione per l’edizione 2024 dell’evento;
  • 240.000 euro al Comune di Catania per il Capodanno 2023, poi aggiudicato alla Puntoeacapo Srl di La Ferlita.

I fondi sarebbero stati inseriti direttamente nelle norme delle Finanziarie regionali, votate dal parlamento siciliano, su proposta o pressione del presidente dell’ARS.

La difesa di Galvagno

«Dopo le dichiarazioni rese agli inquirenti, e da una prima lettura dell’atto – che analizzerò con i miei legali – registro con soddisfazione che sono state escluse tutte le presunte indebite utilità personali», ha dichiarato Galvagno, riferendosi alle accuse cadute sull’uso di un’auto a noleggio e di un abito da cerimonia offerti da imprenditori.

«Confido che con l’integrale accesso agli atti si possa chiarire la correttezza istituzionale del mio operato», ha aggiunto, lasciando intendere di voler chiedere di essere risentito dai magistrati.

L’inchiesta promette nuovi sviluppi: la linea tra politica e affari si fa sempre più sottile, mentre il processo mediatico è già iniziato.

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