Manlio Messina lascia Fratelli d’Italia: «Valuto anche l’addio alla Camera»
ROMA – Manlio Messina, deputato nazionale ed ex assessore regionale al Turismo in Sicilia, ha annunciato le sue dimissioni da Fratelli d’Italia e dal gruppo parlamentare di appartenenza. La decisione arriva in un momento di forti tensioni interne al partito guidato da Giorgia Meloni, proprio nello stesso giorno in cui il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’eurodeputata Giorgia Amata sono stati ascoltati dai probiviri di FdI.
«Comunico la mia decisione di lasciare il partito Fratelli d’Italia e di rassegnare le dimissioni dal gruppo parlamentare. Non aderirò ad altri partiti, né ora né in futuro. Nei prossimi giorni valuterò con senso di responsabilità se proseguire il mio mandato parlamentare, continuando a sostenere il Presidente Giorgia Meloni e il suo Governo, oppure se concludere anticipatamente questa esperienza, lasciando anche il ruolo da deputato», ha dichiarato Messina.
Un passo importante che mette in discussione anche la permanenza alla Camera dei Deputati, dove Messina era stato eletto nel 2022 tra le fila del partito meloniano. «Un’esperienza intensa – ha aggiunto – che ha rappresentato la mia passione e il mio impegno più autentico verso la politica, a cui ho dedicato gran parte della mia vita».
Sui social, l’ex assessore ha affidato ai suoi follower un messaggio carico di significato: «I gabbiani, lo sapete anche voi, non vacillano, non stallano mai. Stallare, scomporsi in volo, per loro è una vergogna, è un disonore! Continueremo a volare liberi e felici come un tempo!», corredato da una citazione di Tacito: “Honesta mors turpi vita potior” (Un’onesta morte è migliore di una vita vergognosa).
Indagini e frizioni interne a Fratelli d’Italia
Alla base della decisione di Messina ci sarebbero sia motivazioni politiche sia giudiziarie. L’ex assessore è infatti indagato dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta relativa ai fondi utilizzati per la trasferta al Festival di Cannes del 2022, all’epoca della sua carica alla guida dell’assessorato al Turismo della Regione Siciliana.
L’ipotesi investigativa è che l’evento, presentato come attività di promozione del brand Sicilia, sia stato invece una “vacanza di lusso” per pochi intimi a spese dei contribuenti. Amici e conoscenti avrebbero approfittato dell’occasione per partecipare alla kermesse francese, trasformando un’iniziativa pubblica in una trasferta privata.
Un terremoto interno che arriva in un momento già complesso per Fratelli d’Italia in Sicilia, dove le fibrillazioni politiche e gli equilibri tra le varie anime del partito si fanno sempre più fragili. La posizione di Messina, ormai esterna al gruppo, segna un ulteriore punto critico nella stabilità del partito a livello regionale e nazionale.

diciamoci la verità questi politici nazionali e regionali e comunali sono tutti uguali Deputato Ciancitto Consigliere Virgolini, cosa ne pensate?