“Stasera che sera” compie 50 anni: la nascita dei Matia Bazar e il brano che aprì una nuova stagione della musica italiana

“Stasera che sera” compie 50 anni: la nascita dei Matia Bazar e il brano che aprì una nuova stagione della musica italiana

Nel 1975, esattamente cinquant’anni fa, prendeva vita uno dei progetti più originali e longevi della musica italiana: i Matia Bazar. A dare il via all’avventura fu un singolo, “Stasera… che sera!”, pubblicato dall’etichetta Ariston e destinato a diventare col tempo un piccolo cult per i fan della band.

Il brano, scritto da Aldo Stellita e Carlo Marrale, è interpretato dalla voce inconfondibile di Antonella Ruggiero, all’epoca conosciuta artisticamente con il nome di Matia (da cui prenderà spunto il nome della band). Si tratta di una ballata malinconica e sognante, che unisce atmosfere pop a venature progressive, con arrangiamenti raffinati e una vocalità intensa che già lasciava intravedere il grande potenziale della formazione genovese.

Una nascita “colta” e controcorrente

All’epoca della pubblicazione, “Stasera che sera” non ebbe un grande riscontro commerciale. Non entrò nelle classifiche di vendita e passò quasi inosservato al grande pubblico. Ma la critica notò subito la ricercatezza musicale e la qualità della scrittura. A posteriori, è diventato uno di quei brani “seminali”, simbolo di un’epoca di sperimentazione e cambiamenti, ponte tra la tradizione melodica italiana e le nuove sonorità internazionali.

I Matia Bazar nacquero proprio dall’incontro tra la giovane Ruggiero e alcuni membri dello storico gruppo Jet, tra cui Marrale e Stellita, già attivi sulla scena progressive italiana. Con l’arrivo di Antonella la band mutò pelle e direzione artistica, scegliendo un nome originale e dando inizio a un percorso fatto di innovazione continua.

Cinquant’anni di evoluzione musicale

Da quel primo brano, i Matia Bazar iniziarono una carriera che ha attraversato cinque decenni, cambiando spesso formazione ma mantenendo uno stile riconoscibile e coraggioso. Negli anni ’70 il gruppo esplorò il pop colto e il rock melodico, negli anni ’80 si aprì al synth-pop e alle sperimentazioni elettroniche, per poi affrontare nuove sfide musicali nei decenni successivi, anche attraverso partecipazioni al Festival di Sanremo, tra cui la vittoria nel 2002 con “Messaggio d’amore”.

Oggi, con la Ruggiero lontana dal progetto da molti anni e con la scomparsa prematura di Aldo Stellita (1998), quel primo 45 giri rappresenta un frammento prezioso della storia della musica italiana. Un esordio timido ma elegante, capace di lasciare un segno indelebile.

Il valore di un debutto

Riascoltare oggi “Stasera che sera” significa fare un viaggio alle origini di una band che ha saputo parlare a diverse generazioni senza mai uniformarsi. È il manifesto originario di un gruppo che ha fatto dell’eleganza, della sperimentazione e della qualità i suoi tratti distintivi.

Cinquant’anni dopo, quella canzone suona ancora attuale nella sua delicatezza, nel suo essere fuori dal tempo. Una canzone che non ha avuto bisogno del successo immediato per diventare iconica. Una canzone che ha segnato un inizio. Un seme piantato nel 1975 da cui sarebbe fiorita una delle storie più affascinanti del pop italiano.

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.