Esodo estivo col freno a mano tirato: strade piene, spiagge vuote e vacanze da rinviare

Esodo estivo col freno a mano tirato: strade piene, spiagge vuote e vacanze da rinviare

Esodo estivo tra caro-vacanze e budget ridotti: strade piene, spiagge semivuote

Roma – L’Italia parte per le vacanze ma con il freno a mano tirato. Secondo l’Osservatorio Mobilità Stradale di Anas, in questi giorni sono attesi oltre 12,6 milioni di spostamenti in auto. L’affluenza sulle strade, però, non corrisponde a spiagge affollate: molti ombrelloni restano abbassati, riflesso del caro-vacanze e di bilanci familiari sempre più risicati.

Questa è la fotografia scattata da associazioni di consumatori e operatori turistici nel weekend clou dell’esodo estivo, segnato da bollino nero e lunghe code verso mare e montagna.

Prezzi record e rinunce

Il Codacons segnala aumenti vertiginosi nelle strutture ricettive: una settimana ad agosto può arrivare a costare 297.573 euro per un rooftop a Verona, 125.870 euro per una villa in Sardegna o 123.099 euro per una residenza a Positano. Anche le località montane, come Cortina d’Ampezzo, superano i 52 mila euro per sette notti. «Questi sono casi limite, non prezzi medi – precisa l’associazione – ma danno l’idea della tensione sui costi turistici italiani».

Per molte famiglie la vacanza viene ridotta, rinviata o annullata del tutto.

Il caro-spiaggia non è l’unico problema

Sul fronte balneare, Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia, sottolinea che «il sistema balneare offre alternative per tutte le tasche. Il vero problema è il calo del potere d’acquisto dovuto alla crisi economica, che frena i consumi e danneggia le comunità costiere». Licordari avverte anche del rischio di danni d’immagine da una narrazione mediatica poco equilibrata, che potrebbe allontanare anche i turisti stranieri.

Un cambiamento nelle abitudini

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, conferma il trend: «Le spiagge sono affollate solo la domenica, mentre durante la settimana restano spesso semideserte». Secondo Dona, tra le cause ci sono il caro-spiaggia e soprattutto il carovita. Con i prezzi degli alimentari saliti del 4,1% a luglio, una famiglia media spende 259 euro in più l’anno e il 32,3% non può permettersi una settimana di ferie (dati Istat).

Molti si orientano verso le spiagge libere, mentre a luglio gli stabilimenti balneari, piscine e palestre sono rincarati del 3,7%, i villaggi vacanza del 15,7% e i pacchetti turistici del 16,1%.

Strategie di risparmio

Non manca chi cerca comunque di mantenere il “kit del vacanziere”: secondo l’Osservatorio dei Supermercati Il Gigante, le vendite di repellenti, creme solari, salviette disinfettanti e snack con integratori sono aumentate del 15%. Boom anche per borse frigo e prodotti per picnic, scelti da chi si sposta verso seconde case o trascorre giornate al mare senza pernottare.

Code e partenze rallentate

In questa estate di partenze prudenti, lunghe attese al traforo del Monte Bianco e agli imbarchi di Villa San Giovanni restano l’immagine simbolo di un Paese che tenta la fuga dalle città, ma teme che ulteriori spese possano aggravare conti familiari già in difficoltà. Così, mentre le autostrade si riempiono, molte spiagge continuano ad attendere i turisti sotto una distesa di ombrelloni chiusi.

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