Premio nazionale Garitta, 47ª edizione a Santa Tecla
Sul palco della 47ª edizione del premio nazionale Garitta, tenutasi a Santa Tecla in piazza Giovanni Paolo II, sono saliti, purtroppo in spirito, quei 18 mila bimbi palestinesi uccisi nella striscia di Gaza dalla mano omicida dei militari israeliani, guidata dal criminale Netanyahu.
E, mentre scriviamo, ne stanno morendo per consunzione, in mancanza di cibo e di acqua, tanti altri.
Va a merito degli organizzatori del Garitta, il direttore artistico Antonello Musmeci, il regista Pino Leoni se la manifestazione è assurta a veicolo di denuncia dei crimini di guerra, a fronte di un messaggio pressante di pace, veicolato attraverso l’alto magistero morale di due religiosi di levatura internazionale, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, biblista italiano dell’Ordine dei frati minori, uno dei papabili nell’ultimo conclave, nel quale è stato eletto al soglio pontificio, Leone XIV, e il vescovo di Acireale Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, già vice presidente di quella nazionale.
Dalla conferenza, Mediterraneo frontiera di pace, dall’intervento di monsignor Raspanti, si trae la citazione, qui di seguito riportata, quantunque distante qualche anno dalla catastrofe umanitaria procurata dagli israeliani a Gaza e dai russi in Ucraina, sprigiona la forza della speranza, infonde la fiducia nel perseguire il percorso per fermare le guerre. Così Martin Buber, teologo austriaco, naturalizzato israeliano,scriveva a Giorgio La Pira nel lontano 1961, È necessario prima di tutto che gli uomini di buona volontà si parlino, come solo loro sanno fare. Con tale espressione evangelica io intendo che, in questo momento caotico, vedano in comune la realtà della situazione umana e tendano in comune verso un consorzio comune umano. Che si aiutino a guardare, a desiderare, a parlare veramente e allora i popoli li seguiranno e i governi seguiranno i popoli. È il momento.”
Nel deserto della sfiducia, con il proliferare dell’odio, a cospetto della disperazione di un popolo, quello palestinese, a fronte della distruzione procurata nelle diverse regioni ucraine, il richiamo all’unità di ogni credo religioso per impedire con la caduta e la rovina della civiltà, l’annientamento delle coscienze, è la strada imboccata da Leone XIV, da Pizzaballa, da Raspanti. Alla chiesa cattolica, le genti smarrite di tutto il mondo guardano, oggi, come unico faro, sola aspettativa per fermare la barbarie di ritorno, il buio dell’insipienza, la notte della ragione.
Nella scelta di premiare Pizzaballa e Raspanti per l’opera svolta nell’arco degli anni in favore dei sofferenti, degli esclusi, dei perseguitati, dei poveri sta tutto questo e tanto altro. Se Dio fosse morto, secondo l’affermazione di Nietzsche, la ferocia, il cinismo e la megalomania dei governanti odierni, comparsi alla guida delle nazioni lo ha riportato in auge, addirittura tra gli agnostici e i non credenti.
Tra le meritorie finalità del premio Garitta tante segnalazioni di eccellenze in campo professionale, conferite attraverso l’assegnazione della menzione ad autorità nei diversi ambitisociali, da Giuseppe Bellassai, questore di Catania, a Raffaele Macauda, comandante della capitaneria del porto etneo, da Agatino Catania, delegato Lega navale della Sicilia Orientale, al cardiologo Michele Massimo Gulizia, direttore della struttura complessa di cardiologia del Garibaldi Nesima di Catania.
Nella sezione giornalismo ad aggiudicarsi il riconoscimento, Roberto Gueli, condirettore telegiornale regionale Rai, insieme con Melo Nicodemo, direttore di Rei tv e Salvatore Di Salvo, segretario Unione stampa cattolica.
Nel settore Garitta international music award, hanno ricevuto il premio Riccardo Cocciante, Fabio Raciti e Viola Valentino.
A citare Renzo Arbore, straordinario autore, musicista, talent-scout, apparirebbe quasi uno scontato cenno, se non per segnalare l’applauso e l’affetto dimostrato dal pubblico al suo apparire in video collegamento.
A completamento della serata, condotta con la consueta maestria da un inappuntabile Antonello Musmeci, la consegna delle menzioni a Pino Leoni, regista, a Giuseppe Marino, imprenditore, a Simona Paolucci, cantante, all’attore Eduardo Saitta, ad Alfredo Lo Piero, regista. Non sono mancate le segnalazioni speciali, riguardanti l’Associazione libera impresa e l’Associazione antiracket e anti-usura per l’attività svolta contro il crimine.
