<p><strong>PATERNO'</strong> – Sarebbero stati identificati gli autori del furto del basolato lavico avvenuto davanti all’ex convento di San Francesco alla Collina, a Paternò. In varie fasi, sono state trafugate oltre quaranta basole, rimosse in maniera lenta ma costante, nonostante la presenza di telecamere di videosorveglianza nell’area.</p>
<p>«Pur sapendo che la collina fosse videosorvegliata – scrive l’assessore alla Cultura, Giovanbattista Caruso – questi “simpaticoni” hanno voluto provare l’emozione di essere filmati mentre, con fare davvero meschino, asportavano il lastricato lavico. Sebbene sia grande la soddisfazione di averli ripresi più volte, purtroppo le immagini non possono essere rese pubbliche per i soliti motivi di privacy, ma sono state acquisite per identificarli e sanzionarli a dovere. Chissà se si inizierà a capire che la città è di tutti e che danneggiare un bene pubblico significa offendere un’intera comunità».</p>
<p>L’Amministrazione comunale ha invitato i cittadini a collaborare fornendo informazioni utili e ha avviato le procedure per il ripristino delle pietre sottratte.</p>
<h3>La denuncia delle associazioni</h3>
<p>Sulla vicenda sono intervenute <strong>SiciliAntica</strong> e <strong>Archeoclub d’Italia – sezione Ibla Major</strong>, denunciando il continuo furto di materiale storico di pregio: «Ogni giorno, pezzi della pavimentazione in pietra lavica, identitaria del nostro territorio, vengono rubati. Con ogni basola che sparisce, scompare un frammento della nostra storia, della nostra identità e della nostra dignità come comunità».</p>
<p>Le associazioni definiscono quanto accaduto «uno scempio culturale» e sottolineano anche il pericolo per la sicurezza di pedoni e automobilisti causato dalle voragini lasciate dalle lastre mancanti. Chiedono con forza:</p>
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<li>Un intervento immediato delle autorità competenti per fermare gli atti criminali.</li>
<li>L’installazione di un sistema di videosorveglianza nell’area.</li>
<li>Il ripristino urgente del selciato danneggiato.</li>
<li>Una campagna di sensibilizzazione sul valore della pietra lavica e sul rispetto dei luoghi storici.</li>
<li>Il recupero dei monumenti storici, incluso l’ex convento di San Francesco.</li>
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<p>«Non possiamo restare a guardare – concludono – difendere il patrimonio culturale non è un vezzo, ma un dovere civile. Chi distrugge la memoria, distrugge il futuro».</p>
