Addio a Pippo Baudo, il signore della televisione italiana

E’ morto stasera a Roma Pippo Baudo, aveva 89 anni. Simbolo della televisione italiana Baudo ha condotto 13 festival di Sanremo nonché programmi di successo, come Canzonissima e Domenica in. Baudo era nato a Militello In Val di Catania il 7 giugno del 1936. La notizia del decesso è stata confermata dal suo legale e amico l’avvocato Giorgio Assumma. Una carriera lunghissima da protagonista, premiata con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il massimo riconoscimento, che il Presidente Sergio Mattarella gli ha consegnato al Quirinale il 22 settembre 2021.

Laureato in giurisprudenza, innamorato del mondo dello spettacolo, si trasferì a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo. L’esordio, leggenda vuole per caso, fu alla domenica pomeriggio nel 1966 con Settevoci. Fu un trampolino di lancio. Nel ’67 è con Corrado, Enzo Tortora e Mike Bongiorno a Sabato Sera e nel 1968 già il primo dei tanti incontri con Sanremo: presenta con Luisa Rivelli e nello stesso anno è anche il conduttore di Un disco per l’estate, altro titolo di successo.

Baudo diventa, show dopo show, il conduttore per eccellenza, colto e garbato. Canzonissima, Luna Park, innumerevoli edizioni di Domenica in, l’amato festival che ha dominato per una vita tra il ’68 e il 2008 e poi Fantastico con le debuttanti Parisi e Cuccarini negli anni Ottanta che sono stati gli anni d’oro della sua dorata carriera, e poi ancora Serata d’onore e Novecento, spesso format da lui ideati. Talent scout d’eccezione ha portato alla ribalta tra i tanti Al Bano, Gigi D’Alessio, Alessandra Martinez, Tosca D’Aquino, Beppe Grillo, il Trio Solenghi-Lopez-Marchesini, Eros Ramazzotti, Barbara D’Urso, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo ma non Fiorello, che scartò ad un provino rammaricandosene per sempre.

Nel ’91 ci fu un attentato dinamitardo alla sua casa di Santa Tecla in Sicilia per essersi scagliato contro la mafia durante una commemorazione del giudice Chinnici (fortunatamente la villa era vuota quella notte). Nel 1986 ha rischiato anche una crisi internazionale con l’Iran durante il ‘Fantastico 7’ da lui condotto a causa di uno sketch del trio Lopez, Solenghi, Marchesini sull’Ayatollah Khomeini e nella stessa edizione ci fu il monologo dell’allora comico Beppe Grillo contro Craxi che costò al ligure l’esilio dalla Rai. Fantastico 7 fu un caso anche per lui: criticato dall’allora presidente della Rai Enrico Manca che definì Baudo ‘nazional-popolare’, Pippo risentito passò all’emergente Fininvest, salvo recedere il contratto l’anno dopo, cedendo per penale il palazzo nel centro di Roma a Silvio Berlusconi.

Baudo ha avuto cinque legami – Mirella Adinolfi (da cui ha avuto Alessandro, riconosciuto dopo anni), Angela Lippi (da cui ha avuto la figlia Tiziana), Alida Chelli, Adriana Russo e Katia Ricciarelli che ha sposato con sfarzo a Catania nel 1986 (e da cui ha divorziato nel 2007). La Rai ne ha festeggiato i 60 anni di carriera con Buon Compleanno…Pippo in prima serata su Rai1 nel 2019 con tutti i suoi colleghi a fargli affettuosamente festa.

“La scomparsa di Pippo Baudo segna la fine di un’epoca della televisione italiana. Con il suo talento, la sua eleganza e la sua professionalità ha saputo conquistare intere generazioni di spettatori, diventando un punto di riferimento assoluto dello spettacolo e della cultura popolare. La Sicilia perde un suo figlio illustre, che non ha mai dimenticato le sue radici e ha portato con orgoglio il nome della nostra isola in tutta Italia. A nome personale e dell’intero governo regionale, esprimo il più profondo cordoglio alla famiglia e a quanti gli hanno voluto bene”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

“È una notizia che ci addolora e ci rattrista profondamente. Il nostro Pippo nazionale ci ha lasciati. Gli abbiamo voluto bene e ci ha voluto bene. Non ha mai fatto mistero delle sue origini militellesi che ha sempre rivendicato con orgoglio. E noi siamo stati sempre orgogliosi di lui, un vanto per la nostra comunità. Ha fatto la storia del servizio pubblico radiotelevisivo per quel che riguarda intrattenimento e spettacolo con la sua sensibilità e passione. La sua scomparsa è una grandissima perdita per tutti noi e per il Paese” ha detto il sindaco di Militello Giovanni Burtone.

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