Il ricordo del sindaco Burtone: «Caro Pippo, ci hai insegnato che si può essere grandi senza dimenticare da dove si viene»
Nel giorno del commosso addio a Pippo Baudo, uno dei momenti più intensi delle esequie è stato l’intervento del sindaco di Militello in Val di Catania, Giovanni Burtone. Con parole misurate e profonde, cariche di affetto e dignità, il primo cittadino ha rappresentato l’intera comunità nella piazza gremita da circa duemila persone.
«Caro Pippo, ci hai insegnato che si può essere grandi senza dimenticare da dove si viene. Il tuo amore per Militello ci ha resi orgogliosi e ci ha ricordato che anche un piccolo paese può diventare universale grazie a chi lo porta nel cuore», ha detto Burtone, con voce ferma e sguardo lucido, nonostante la malattia che da tempo affronta con coraggio e riserbo.
Il sindaco ha saputo esprimere non solo il dolore della città per la perdita di uno dei suoi figli più illustri, ma anche la gratitudine per ciò che Baudo ha rappresentato: un ponte tra la Sicilia più autentica e l’Italia intera.
Burtone, politico di lungo corso, già parlamentare e allievo dell’ex presidente della Regione Rino Nicolosi, ha dimostrato ancora una volta equilibrio, umanità e senso delle istituzioni, qualità che lo rendono una figura di riferimento nel panorama politico regionale.
Nel suo discorso, il sindaco ha ricordato il legame indissolubile tra Baudo e Militello: «Hai sempre parlato di Militello con orgoglio. E noi, oggi, ti restituiamo quel senso di appartenenza con affetto e riconoscenza».
Un intervento sobrio e autentico, che ha saputo toccare le corde giuste. In quel momento, Giovanni Burtone non è stato solo il sindaco, ma la voce composta e nobile di un’intera comunità che ha voluto dire “grazie” a Pippo Baudo.
Questo sindaco mi sembra un buon amministratore oltre che una persona seria, come quello che serve a paternò che da 15 anni è amministrato da gente incapace e incompetente, che percepisce uno stipendio mensile di 3600€ netti.