“Sigonella, quarant’anni dopo”: Fleres e Garofalo rileggono la notte che poteva cambiare l’Italia

“Sigonella, quarant’anni dopo”: Fleres e Garofalo rileggono la notte che poteva cambiare l’Italia

Sigonella, quarant’anni dopo: la presentazione del libro a Trecastagni

Salvo Fleres e Paolo Garofalo – autori di questa pubblicazione edita da officina della stampa – ci presentano un frammento di storia italiana: Sigonella, quarant’anni dopo. Lo fanno a Trecastagni, all’interno della rassegna “scintille letterarie” in una sera d’agosto. Accompagnarti dal giornalista Fernando Massimo Adonia, ripercorrono quell’ora mancante – tra il 10 e l’11 ottobre 1985 – alle cronache del tempo, che forse potava cambiare il destino dell’Italia. Lo fanno in presenza di di Giuseppe Gumina, uno degli eroi di quella notta, un uomo semplice, oggi seduto tra il pubblico, ma chiamato a prendere – ventenne – decisioni importanti per evitare criticità irreparabili nel rapporto tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America.

“Sigonella, quarant’anni dopo”: Fleres e Garofalo rileggono la notte che poteva cambiare l’ItaliaDi quella storia conoscevamo solo i nomi dei protagonisti istituzionali: Bettino Craxi, Ronald Reagan, Abu Abbas. Ma dietro questa vicenda c’è un mistero piò complesso che gli autori sono riusciti a sviscerare brillantemente, trasformandolo in una storia avvincente, utilizzando un linguaggio più accessibile a tutti. Facendo comprendere come la storia è l’intreccio di eventi più ampi che hanno bisogno di essere rimontati e ricostruiti in maniera rigorosa e scientifica, per evitare nascondimenti e manipolazioni. La storia e quindi lo storico hanno il dovere di attingere alle fonti, ai documenti, senza pregiudizi o orientamenti ideologici, hanno il dovere di indagare e investigare, con coraggio e onestà intellettuale ed è in questo clima culturale che gli autori hanno presentato il loro lavoro al pubblico.

La serata è stata magica, emozionante, intrigante e misteriosa. Gli autori, assieme al moderatore sono riusciti acoinvolgere il pubblico, inchiodandolo alla sedia. Un rimbalzo elegante e raffinato di contributi, aneddoti, inediti e segreti svelati. Un racconto incalzante, attualizzato, contestualizzato. Il pubblico è come incantato, non percepisce il tempo che passa, aspetta il successivo colpo di scena. La storia è chiara a tutti, conosciuta attraverso le cronache del tempo, quelle non secretate, ma nella piazza Marconi di Trecastagni, la piazza delle tre palle, si consuma una liturgia misteriosa: lo svelamento di quell’interstizio narrativo che manca a tutti ma che deve essere patrimonio di tutti.

La fascinazione del racconto trova il suo apice nel racconto dettagliato di quell’ora mancante alla storia, alla necessaria premessa geo-politica e alla capacità di attualizzarsi, fino a toccare la cronaca di questi giorni. I terroristi, la nave Achille Lauro, i servizi segreti israeliani, americani, italiani, egiziani, tunisini. L’ebreo-americano in sedia a rotelle, ucciso quasi per caso, società segrete e massoneria. La Delta Force, generali e armi puntate. I caccia americani della Top Gun, gli avieri dell’Aeronautica Militare e i Carabinieri, in mezzo a questa tempesta perfetta – che gli autori ci presentano nel libro – un piccolo uomo, ventenne, solo. In una notte speciale, in servizio alla base di Sigonella, quest’uomo deve prendere velocemente delle decisioni, coerenti al suo addestramento, coerenti al suo senso di patria. Lontani i grandi della terra, i politici governanti, i capi di stato. A terra ci sono ragazzini in divisa contro energumeni usciti da un film di Hollywood.

“Sigonella, quarant’anni dopo”: Fleres e Garofalo rileggono la notte che poteva cambiare l’ItaliaCoincidenze, contingenze, alchimie ancestrali, tutto si mescola per giustificare quel momento topico e drammatico. Oggi dopo quarant’anni è più facile parlarne ma per anni solo silenzio e imbarazzo. Salvo Fleres e Paolo Garofalo hanno il merito di aver riportato alla luce una storia di piccoli eroi, di quella storia italiana che spesso dimentichiamo ma soprattutto, nella notte di Sigonella, si sono create le basi politiche e storiche che hanno determinato la stagione di “mani pulite” in Italia. Quella stagione di demonizzazione della politica italiana -giustamente colpevole di corruzione, come lo è ancora oggi – che ha cancellato tutta la classe dirigente che aveva osato contraddire gli USA e Israele.

Dentro queste vicende, sono tante le figure di faccendieri, consulenti e uomini dei servizi segreti che hanno condizionato, secretato e indirizzato la percezione di tutti noi. Il lavoro di ricostruzione storica non risolve tutto, non esaurisce l’indagine, semmai propone nuovi interrogativi, apre la mente a visioni alternative, denuncia come oggi come ieri il tema del conflitto in Medi oriente è cruciale. Un libro che parla di anni ’80 ma sembra parlare di oggi, forse uno strumento per capire l’attualità con maggiore consapevolezza. Una lettura necessaria, anche nelle scuole. Per fare storia, informazione, educazione. Abbiamo bisogno di racconti, di ascoltare, di scoprire. Per più di due ore e nessuno ha smanettato lo smartphone, solo voce, socialità e voglia di sapere. Dentro tutto questo, la testimonianza viva e fragile di quel ventenne, Giuseppe Gumina, che ha vissuto una storia degna di un film.

Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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