Galvagno (Ars): “Mai corrotto per un abito o una palestra, accuse infondate e grottesche”

Galvagno (Ars): “Mai corrotto per un abito o una palestra, accuse infondate e grottesche”

Inchiesta corruzione, Galvagno: «Mai mi farei corrompere, nemmeno per tutto l’oro del mondo»

Il presidente dell’Ars replica alle accuse: «Escluse le presunte utilità personali, fiducioso di chiarire tutto»

«Mi ha fatto piacere che con una interlocuzione con i pm, neppure tanto breve, senza avere elementi o avere la possibilità di studiare sulle accuse che mi venivano mosse, qualsiasi genere di utilità personale, forse ingigantita dalla stampa, sono state escluse. Mi butterei piuttosto nel cassonetto di Paternò se mai dovessi farmi corrompere per un abito, ma neppure per tutto l’oro del mondo. E neppure per una palestra. Ho scoperto solo ora che Giorgio Trupiano è il proprietario di una palestra, non lo conoscevo neppure. Io sono iscritto alla Virgin, tra l’altro…. E poi, la macchina a noleggio. Parliamo di 78 euro di noleggio alla signora Dragotto. Non so se questo genere di corruzione sia sostenibile… Per fortuna queste banalità sono state levate. Sono abbastanza fiducioso che riuscirò a dimostrare lo stato dell’arte».

Lo ha dichiarato all’Adnkronos il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, parlando a margine dell’Etna Forum, in merito all’inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto. Tra le accuse della Procura di Palermo figurava anche l’acquisto di un abito, che secondo l’ipotesi accusatoria sarebbe stato pagato dall’imprenditore palermitano Alessandro Alessi, anch’egli indagato. Proprio grazie al rapporto con Galvagno, Alessi avrebbe ottenuto incarichi e lavori su progetti finanziati con fondi pubblici.

Il presidente dell’Ars ha sottolineato di voler chiarire ogni aspetto della vicenda in sede giudiziaria: «Entro la data di scadenza prevista dalla legge consegneremo le memorie difensive, poi ci sarà un giudizio da parte della Procura che potrà chiedere il rinvio a giudizio, che ritengo probabile, e successivamente ci sarà chi, come giudice terzo, deciderà. Ci auguriamo che potremo fare chiarezza».

Nei giorni scorsi, l’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche ad altri indagati, tra cui la portavoce del presidente dell’Ars, Sabrina De Capitani, Marcella Cannariato (moglie di Tommaso Dragotto, patron di Sicily by Car), il manager catanese Nuccio La Ferlita, l’imprenditore Alessandro Alessi, Marianna Amato (dipendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana) e Giuseppe Cinquemani, segretario particolare di Galvagno.

Adesso, come da procedura, gli indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati. Successivamente, il procuratore Maurizio De Lucia e i sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis decideranno se richiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.

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