Napoli, appalti rifiuti: ombre anche su Catania. Spunta il nome di Francesco Santapaola nell’inchiesta sul “sistema Ferraro”

Napoli, appalti rifiuti: ombre anche su Catania. Spunta il nome di Francesco Santapaola nell'inchiesta sul “sistema Ferraro”

Inchiesta “sistema Ferraro”: legami tra Campania e Catania negli appalti dei rifiuti

CATANIA – NAPOLI – Nuovi intrecci tra politica, imprenditoria e criminalità emergono dall’indagine della DDA di Napoli sul cosiddetto “sistema Ferraro”, che ha portato ai domiciliari il sindaco di Arienzo (Caserta), Giuseppe Guida, coordinatore casertano di Forza Italia (sospeso dal partito dopo la misura cautelare). Al centro dell’inchiesta c’è l’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro, imprenditore già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e ritenuto un colletto bianco del clan dei Casalesi.

Secondo gli inquirenti, Ferraro avrebbe costruito un sistema di scambi politico-affaristici: voti alle elezioni provinciali in cambio di revoche di appalti dei rifiuti già assegnati, per favorire aziende considerate “amiche”. Nel 2019, ad Arienzo, l’appalto vinto dalla Econova venne revocato per presunti inadempimenti ritenuti pretestuosi e affidato invece alla Czeta Srl dell’imprenditore Aniello Ilario, ritenuto vicino a Ferraro e oggi in carcere.

Lo stesso meccanismo sarebbe stato replicato anche a San Giorgio del Sannio, dove sono indagati l’ex sindaco Angelo Ciampi e l’ex presidente della commissione di gara Pietro Buonanno. Secondo l’accusa, sarebbe stata promessa una tangente di 90mila euro, di cui 10mila già versati, per escludere l’azienda vincitrice e assegnare l’appalto a Czeta.

L’inchiesta tocca anche altri centri: a Frattamaggiore, l’aggiudicazione a imprese collegate a Ilario sarebbe stata favorita dagli imprenditori Domenico Romano (indagato) e Vincenzo Agizza (ai domiciliari), vicini al clan Nuvoletta, con il coinvolgimento del consigliere comunale Luigi Grimaldi, oggi in carica a Napoli.

Coinvolto anche il rettore dell’Università Parthenope, Antonio Garofalo, colpito da un’interdittiva di un anno dall’esercizio di pubblici uffici: secondo l’accusa avrebbe favorito la Dussman Service spa al posto di Romeo Gestioni ricevendo in cambio una vacanza a Mykonos. Garofalo si dichiara estraneo ai fatti.

Ma il sistema Ferraro non si sarebbe limitato alla Campania. Dalle indagini emergono collegamenti con la Sicilia: in particolare, Ferraro avrebbe stretto accordi con Francesco Santapaola, 46 anni, nipote dello storico boss Benedetto “Nitto” Santapaola, per favorire imprenditori legati alla famiglia Ciummo di Cassino nell’aggiudicazione dell’appalto rifiuti lotto nord a Catania. Un segnale della ramificazione del sistema ben oltre i confini campani.

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