Sagrada Familia, nel 2026 la torre di Gesù Cristo: la chiesa più alta del mondo
Era il 1882 quando a Barcellona fu posta la prima pietra della Sagrada Familia e oggi, a oltre 140 anni di distanza, l’opera monumentale di Antoni Gaudí si prepara a raggiungere il suo punto più alto: la torre di Gesù Cristo. L’architetto responsabile Jordi Faulí ha annunciato che la torre sarà visibile senza impalcature entro giugno 2026, in coincidenza con il centenario della morte di Gaudí.
Barcellona ospiterà una grande cerimonia per l’inaugurazione e il 10 giugno è prevista una messa solenne in memoria di Gaudí, alla quale è stato invitato Papa Leone XIV. «Speriamo di avere una risposta dal Vaticano questo mese», ha spiegato Esteve Camps, presidente delegato della Junta Constructora.
La torre, che oggi misura 155 metri, raggiungerà l’altezza definitiva di 172,5 metri, poco meno della collina del Montjuïc, rispettando il principio di Gaudí secondo cui «l’opera umana non deve superare quella di Dio». In cima verrà collocata una grande croce a cinque braccia, alta 17 metri e realizzata in onice, cristallo e ceramica. La struttura, dal peso complessivo di 90 tonnellate, sarà installata in più fasi.
Parallelamente procedono i lavori per la Cappella dell’Assunzione, con le sculture di Mercè Riba, Béatrice Bizot e Teresa Riba, e per la facciata della Gloria, che diventerà l’ingresso principale della basilica da Calle Mallorca. Proprio quest’ultima ha sollevato polemiche, poiché la sua realizzazione secondo il progetto originale comporterebbe la demolizione di edifici residenziali. «Il ponte è indiscutibile, è il progetto di Gaudí», ha ribadito Camps, confermando trattative con il Comune di Barcellona.
Quando sarà completata, la Sagrada Familia diventerà la chiesa più alta del mondo, superando il duomo di Ulma in Germania. L’opera, consacrata basilica minore da Papa Benedetto XVI nel 2010, continua ad attrarre milioni di visitatori: nel 2024 sono stati registrati 4,9 milioni di ingressi, che contribuiscono al finanziamento dei lavori.
Faulí, da 35 anni impegnato nel progetto, ha raccontato le sfide affrontate: dalla costruzione della navata centrale con le colonne inclinate, fino ai tempi record dell’abside inaugurato nel 2010. Sulla prossima inaugurazione della torre di Gesù Cristo ha espresso «soddisfazione per una meta che rappresenta fedeltà e continuità all’opera di Gaudí».
