Chico Forti verso la libertà condizionale: attesa la decisione del Tribunale di sorveglianza
Enrico «Chico» Forti, 66 anni, potrebbe presto uscire dal carcere. Ieri si è svolta l’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza per discutere la concessione della libertà condizionale all’ex produttore televisivo e sportivo trentino, condannato all’ergastolo nel 2000 negli Stati Uniti per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike, ucciso a Miami nel 1998.
«Abbiamo fondate speranze che gli venga concessa dopo 27 anni di reclusione, l’ultimo passato al carcere di Montorio a Verona», ha dichiarato lo zio Gianni Forti. L’ex concorrente di Telemike, noto anche per i successi nel windsurf, aveva lasciato il carcere di Miami nel 2023 grazie a un accordo con il giudice federale statunitense che ha permesso il trasferimento in Italia per scontare il resto della pena.
La normativa italiana prevede, in caso di ergastolo, la possibilità di richiedere la libertà condizionale dopo almeno 26 anni di detenzione. «La condotta di Chico è stata irreprensibile – ha sottolineato lo zio – per cui dovrebbe aver diritto alla scarcerazione come previsto dal nostro ordinamento. Non è mai stato considerato una persona pericolosa».
La decisione è attesa nei prossimi giorni. «Speriamo sia la fine di un incubo che dura da un quarto di secolo – ha aggiunto Gianni Forti – non solo per Chico ma per tutta la famiglia, dalla madre anziana ai suoi tre figli che non rivede da quando era stati piccoli».
Il caso Forti, negli anni, ha coinvolto più governi italiani. Nel 2020 l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato l’apertura della procedura di trasferimento, poi bloccata dal governatore della Florida Ron De Santis. Nel marzo 2023 la premier Giorgia Meloni, dopo un incontro a Washington con il presidente americano Joe Biden, annunciò l’autorizzazione definitiva. Il 18 maggio successivo Forti fece ritorno in Italia, accolto all’aeroporto militare di Pratica di Mare proprio dalla presidente del Consiglio.
