Vittoria, il padre del ragazzo sequestrato: “Mai segnali d’allarme, ora riprenda la sua vita”

Vittoria, il padre del ragazzo sequestrato: "Mai segnali d'allarme, ora riprenda la sua vita"

Sequestro lampo a Vittoria, parla il padre del 17enne: «Nessun segnale d’allarme»

Il padre del ragazzo rapito e rilasciato dopo 24 ore: «Nessun contrasto in azienda, nessuna richiesta di riscatto. Mio figlio deve tornare alla sua vita».

«Nella mia azienda non ho mai avuto problemi, non ci sono stati contrasti con clienti o fornitori. E non c’è stato nessun segnale d’allarme». Lo dice il padre del diciassettenne sequestrato a Vittoria (Ragusa) la sera di giovedì scorso e rilasciato dopo meno di 24 ore.

Il giovane nei prossimi giorni sarà sentito dagli inquirenti. Intanto prova a lasciarsi alle spalle l’esperienza difficile: questa mattina si è recato nell’azienda del padre, che si occupa della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, e presto tornerà a scuola. «Gli inquirenti ci hanno detto che dovranno risentirlo – spiega il padre – Noi attendiamo che ci convochino. Confidiamo nel lavoro di polizia e magistrati».

Il ragazzo frequenta il quarto anno di un istituto tecnico commerciale privato, dove lo scorso anno aveva sostenuto gli esami di ammissione. Quest’anno non aveva ancora cominciato a frequentare. «Mio figlio stamattina è stato con me in azienda – aggiunge il genitore – Nei prossimi giorni, appena se la sentirà, tornerà a scuola. È necessario che riprenda la sua vita. Quest’esperienza è stata durissima, ma è un ragazzo forte. E noi siamo una famiglia molto unita».

Il legale della famiglia

A parlare è anche l’avvocato Sebastiano Sallemi, legale della famiglia: «Siamo fiduciosi nel lavoro della Procura e delle forze dell’ordine, che hanno avviato indagini serratissime da subito. Confidiamo che si possa fare chiarezza su un episodio di estrema gravità che ha sconvolto la vita della famiglia e dell’intera comunità».

Il legale ha chiarito che il ragazzo «sta bene fisicamente», ha riposato il giorno successivo al rilascio ed è stato confortato dagli amici più stretti e dai parenti. Dopo il rilascio è stato accompagnato da un amico al Commissariato, dove lo attendevano i genitori. «È stato sentito nell’immediatezza, fino alle 3 del mattino – spiega Sallemi – per cercare di ricordare ogni dettaglio di quanto vissuto».

Durante le ore del sequestro era circolata la voce di una richiesta di riscatto, ma il legale ha smentito categoricamente: «Nessuna richiesta né prima né durante, e nessuna avvisaglia. Con il padre abbiamo esaminato gli ultimi cinque anni della vita aziendale: nessun contrasto, nessun segnale. È un’azienda solida, che lavora quasi esclusivamente con la grande distribuzione organizzata».

Sul movente e sui responsabili resta il massimo riserbo. «Non abbiamo alcuna chiave di lettura – conclude Sallemi – Prima si verrà a capo di questa vicenda, prima l’intera comunità potrà rasserenarsi. La famiglia è unita, il ragazzo ha un ottimo rapporto con i genitori, e confidiamo pienamente nel lavoro degli inquirenti».

Le indagini proseguono nel massimo riserbo per chiarire i contorni di un episodio che ha scosso Vittoria e l’intera provincia di Ragusa.

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