PADOVA – Luca Zaia non molla e alle prossime elezioni regionali in Veneto sarà capolista della Lega in tutte le province. L’annuncio è arrivato dal palco del Teatro Geox di Padova, durante la kermesse per il lancio della candidatura di Alberto Stefani alla guida della Regione per il centrodestra.
«Parlandone con Alberto ho deciso che mi candido capolista in tutte le Province», ha dichiarato Zaia tra gli applausi. Poi l’affondo polemico: «A chi mi mette i veti dico: dopo “Zaia scrivi Zaia”. Voi avete capito che sono un problema? Prima ti dicono che non puoi farti rieleggere, poi che non puoi fare la tua lista civica, poi che non puoi mettere il nome. Non pensavo di essere un problema, ma non capisco che in democrazia si possano mettere veti su chi ha sempre governato con il sostegno dei cittadini».
A tessere le lodi del governatore uscente è stato Matteo Salvini, leader del partito e vicepremier: «Luca Zaia ha vinto la prima elezione nel marzo 2010, quindici anni del miglior governo regionale non solo in Italia, ma in Europa. Con tutto l’affetto per Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga, il suo quindicennio lascia una traccia profonda: non sarà facile succedergli».
Parole di apprezzamento anche dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: «Zaia è fondamentale non solo per il Veneto, ma per tutto il partito. Ha dimostrato di essere un grande presidente e un uomo politico di spessore. La Lega ha bisogno di figure come lui». Fontana ha poi ammonito il partito dopo il deludente risultato in Toscana: «Bisogna riprendere in mano i nostri valori».
Quel 4,38% ottenuto dalla Lega alle regionali toscane continua infatti a far discutere. Il partito, due punti percentuali sotto le Europee 2024, si interroga sul flop, che porta anche la firma di Roberto Vannacci, responsabile della campagna elettorale. Il tema sarà al centro del prossimo Consiglio federale in via Bellerio, a Milano, dove si discuterà anche della manovra e del nuovo decreto immigrazione allo studio del Carroccio.
Nel frattempo, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari ha ammesso: «Evidentemente non è andata bene. Dobbiamo imparare dagli errori: la Lega è forte quando parla di autonomia, federalismo e territorio, valorizzando i propri amministratori». Stesso tono per il senatore Massimo Garavaglia: «Il risultato toscano ci fa pena. Dobbiamo riflettere subito, perché in Veneto non possiamo permetterci di restare dentro un 4% che ci sta strettissimo».
