CATANIA – «Se le persone e le famiglie di Catania e provincia corrono il rischio di un aumento indiscriminato delle bollette idriche, non possiamo restare in silenzio». A lanciare l’allarme è Enza Meli, segretaria generale della Uil etnea, che interviene sul Piano d’ambito e sulle nuove tariffe che l’Autorità idrica territoriale di Catania ha sottoposto per l’approvazione all’Assemblea dei rappresentanti dei Comuni.
Meli ricorda come «un’indagine conoscitiva della Uil nazionale sull’acqua abbia già denunciato nei mesi scorsi disservizi e caro-bollette, con il paradosso di perdite con punte oltre il 45 per cento in Sicilia e Calabria». Per la sindacalista, «pagare di più nelle condizioni attuali, tra reti colabrodo e rubinetti a secco, sarebbe uno scandalo».
Da qui la richiesta di «massima trasparenza, anche solo per il fatto che siamo stanchi di essere tartassati e malserviti, come abbiamo denunciato nei mesi scorsi sulla Tari: Catania è risultata tristemente quarta tra le città metropolitane più care d’Italia».
«È assurdo – prosegue Meli – che possano essere in arrivo ulteriori mazzate mentre soprattutto al Sud bisogna fare i conti con reti obsolete, manutenzione insufficiente e perdite idriche oltre ogni soglia accettabile». Un quadro che la segretaria della Uil definisce «il danno e la beffa», ribadendo che «non ci abitueremo né ci rassegneremo mai».
