Milano – Si allarga il raggio dell’inchiesta antimafia «Hydra». Alcuni capitoli delle dichiarazioni rese dal nuovo collaboratore di giustizia William Alfonso Cerbo, detto «Scarface», saranno trasmessi nei prossimi giorni ad almeno cinque Procure italiane, da Brescia a Roma fino a Caltanissetta.
Il pentito, sentito dai pm della Dda di Milano Paolo Storari, Alessandra Cerreti e Silvia Ferracane, ha confermato l’ipotesi di una vera alleanza operativa tra Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra in Lombardia. Cerbo ha raccontato il suo ruolo di “collettore economico a Milano del clan Mazzei di Catania”, rivelando affari per decine di milioni di euro: narcotraffico, usura, recupero crediti, estorsioni e infiltrazioni in aziende, cliniche e settore edilizio.
Nei verbali compaiono anche riferimenti a contrasti tra clan, omicidi – tra cui il caso di lupara bianca del boss catanese Gaetano Cantarella – e persino presunte talpe nelle forze dell’ordine.
Le diverse Procure coinvolte sarebbero già in contatto con quella milanese, guidata da Marcello Viola. La trasmissione degli atti porterà all’apertura di nuovi filoni investigativi nelle sedi giudiziarie interessate.
