Per il ruolo che svolge accanto al presidente della Repubblica, suo padre. «La mia è stata una scelta libera, responsabile e ponderata. Ne ho parlato subito con mio padre e, ovviamente, con mio marito. Abbiamo valutato ogni possibile aspetto della questione – spiega :contentReference[oaicite:1]{index=1} –. Devo dire che il fatto che i miei figli, all’epoca della prima elezione, dieci anni fa, fossero già abbastanza grandi, è stato un elemento dirimente. Ho considerato un dovere e anche un onore stare accanto a mio padre in occasioni ufficiali della Repubblica, in un ruolo che mia madre avrebbe svolto certamente meglio».
«Il ruolo di “first lady” in Italia non è previsto. La presenza di un accompagnatore ufficiale è una mera convenzione perché non c’è nulla, nel nostro ordinamento, che preveda un ruolo pubblico assegnato al coniuge o, come nel mio caso, alla figlia del Presidente della Repubblica – prosegue –. L’espressione inglese “first lady” è diventata di uso comune, per comodità pratica, ma nei protocolli del cerimoniale, in Italia e all’estero, vengo indicata semplicemente come “signora Laura Mattarella”. Ed è giusto così».
«Ho cercato di mantenere per me e la mia famiglia una vita assolutamente normale», sottolinea Laura Mattarella, e spiega anche il senso con cui partecipa a iniziative solidali e culturali, che considera parte integrante del suo contributo alla vita pubblica: «Sono lieta di poter contribuire al sostegno di buone cause… Educazione, prevenzione, ricerca, cura sono elementi essenziali per il progresso della società».
