Paternò, Casa famiglia ‘Sogni d’oro’: le precisazioni dell’assessore Chirieleison

Dall’assessore ai Servizi sociali del Comune di Paternò, Francesca Chirieleison, riceviamo una lettera di rettifica relativa ad un articolo da noi pubblicato.

Questo il testo dell’assessore:

Preso atto di quanto pubblicato dalla testata Corriere Etneo lo scorso 12 marzo in un articolo dal titolo “Paternò: “Conflitto di interessi per Casa famiglia Sogni d’oro”. La denuncia di 8 movimenti cittadini”, in cui si evidenzia la denuncia da parte di alcuni movimenti politici in riferimento all’accreditamento di una struttura di accoglienza per anziani all’Albo Comunale, ed attraverso cui si chiedono chiarimenti in merito al sindaco e all’assessore ai Servizi Sociali, pare opportuno e doveroso fare chiarezza in merito. Premesso che sono veramente contenta che ci siano dei cittadini attenti e meticolosi che con tanta diligenza trovano spazio e dedicano parte del loro tempo prezioso per osservare la vita politica ed amministrativa di questa città, magari da un’ottica di parte e per niente ponderata, sobria ed obiettiva. Comunque pare necessario precisare che secondo i principi sanciti dalla legge le denunce, ove accertato un conclamato illecito, vanno opportunamente esposte nelle sedi a questo deputate e non sulla stampa locale, che alla fine purtroppo riduce l’argomento trattato a pura propaganda, allo scopo di riempire le pagine, accelerare le visualizzazioni della stessa testata e sperare nella lettura da parte di qualcuno, magari postando foto ed immagini senza l’autorizzazione degli interessati. Ma di questo, evidentemente, i responsabili intestatari dell’articolo in questione risponderanno personalmente alle autorità giudiziarie.

Nel merito della questione in oggetto: premesso che l’art. 27 della L.R. 22/86 ha previsto l’istituzione da parte delle Amministrazioni Comunali di apposito Albo cui sono tenuti ad iscriversi i “privati” che gestiscono strutture diurne o residenziali all’infuori di convenzioni e di rapporti con Enti Locali. L’Assessorato agli Enti Locali con proprie Note e Circolari ha dato chiarimenti e Linee Guida sulle procedure e gli atti amministrativi da adottare. Alla luce delle vigenti norme pare chiaro e palese che i privati che gestiscono strutture come sopra detto debbano necessariamente iscriversi all’Albo comunale ai soli fini della vigilanza igienico-sanitaria sugli ambienti adibiti all’attività svolta e sul personale dipendente, al di fuori di convenzioni e di rapporti con Enti Locali. Per quanto sopra esposto, non ritenendo pertinenti le osservazioni pretestuose presentate dai movimenti cittadini di cui in epigrafe alla cosiddetta denuncia, e ritenendole lesive ed offensive sul piano istituzionale, personale e sul piano dell’immagine e della dignità di onesti amministratori e lavoratori, si invitano i sottoscrittori della stessa ed il direttore responsabile della testata Corriere Etneo a rettificare la notizia data con la giusta e doverosa informazione.

(Francesca Chirieleison, assessore ai Servizi Sociali – Comune di Paternò)

Il Corriere Etneo accoglie con piacere le precisazioni e le rettifiche dell’assessore Chirieleison.

Sono stati gli stessi firmatari del comunicato da noi pubblicato a scrivere che “Non vogliamo esprimere alcun giudizio sulla correttezza della procedura, né dal punto di vista legale né dal punto di vista amministrativo”.
A quanto ci risulta, la richiesta di chiarimenti avanzata nello stesso comunicato si concretizzerà nei prossimi giorni in una interrogazione consiliare.
Dispiace e suona offensivo che l’assessore svilisca il ruolo dell’informazione – quella fatta dal Corriere Etneo e dell’informazione in generale – a sistema di propaganda il cui scopo è quello di riempire e accelerare le visualizzazioni. Quanto alla foto apparsa sul Corriere Etneo, essa è stata pubblicata sulla pagina pubblica di Facebook della Casa famiglia.
La nostra unica preoccupazione resta quella di informare i lettori dando voce ai ‘protagonisti’ – dell’una e dell’altra parte – del dibattito cittadino.

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