Un incontro con il presidente della Regione, Nello Musumeci e con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per denunciare tutte le promesse in questi anni regolarmente disattese e chiedere di conoscere i progetti futuri sull’ospedale di Bronte.
Questo l’esito del vertice tenuto all’interno del Palazzo municipale di Bronte, cui hanno partecipato i sindaci del “Comitato a difesa dell’ospedale”. All’incontro, ospiti del sindaco di Bronte, Graziano Calanna, hanno partecipato Michele Mangione sindaco del Comune di Randazzo, Salvatore Calì di Cesarò, Salvatore Barbagiovanni di Maletto e Antonino Cantali di Maniace. Con loro il vice sindaco di Maletto, Ausilia Calì, e l’assessore di Cesarò, Rosanna Longo. Presenti anche gli assessori di Bronte, Ernesto Di Francesco e Vittorio Triscari, ed il presidente del Consiglio comunale Nino Galati. “Se devo dirla tutta – ha affermato Graziano Calanna in apertura – in questi anni, oltre a garantire il Punto nascita, non è stato fatto nulla. Nonostante le tante promesse il completamento degli eterni lavori è pieno di se e di ma. Al contrario, invece, registriamo un lento ed inesorabile depotenziamento dei servizi offerti ed anche un certo disinteressamento, se consideriamo che nulla si sa ancora sull’Unità operativa semplice di Ortopedia che secondo il paino sanitario deve essere istituita. Inoltre è stata diramata una circolare che sancisce “intercambiabilità” dei medici della nostra Pediatria, che è un reparto di eccellenza, con quella di Biancavilla. Nei giorni scorsi ho sentito sia il direttore generale Giuseppe Giammanco sia l’assessore Razza che, a onor del vero, ha mostrato interessamento. Ma fino a quando non ci sarà chiarezza – conclude – abbiamo l’obbligo di mettere un freno al depauperamento dell’ospedale”.
Unanimi i giudizi dei sindaci. Per Barbagiovanni è la politica che ha preso in giro il territorio non garantendo a Bronte né i macchinari, né i medici, né i gli attesi lavori. “Non possono – ha aggiunto l’assessore Di Francesco – lasciare l’ospedale di Bronte senza un reparto di eccellenza. Qui è utile una buona Cardiologia”. Concetto ribadito anche dal sindaco di Maniace Cantali che ha paventato comportamenti mirati per penalizzare Bronte: “Se deve esserci un Pronto soccorso – ha affermato – che questo sia efficiente per tutte le emergenze, con medici preparati, cardiologi e anestesisti”.
“Qui – ha accusato il sindaco di Cesarò Calì – chi è vittima di un infarto non può ricevere velocemente i necessari soccorsi”. Infine Mangione che ha ribadito l’importanza di capire realmente cosa la politica ha in mente di fare per l’ospedale di Bronte. Istanze che i sindaci presto rappresenteranno a Musumeci e Razza, chiedendo che ai propri cittadini venga garantito il diritto alla salute.