Catania: “Portami un sogno e ti spiegherò cosa vuol dire”

Rovistate nei cassetti del vostro inconscio e se trovate un sogno buono da raccontare “portatelo” dal dott. Pippo Raniolo, psicoterapeuta, direttore della sede catanese dell’ “Istituto di italiano di Psicoanalisi di gruppo”. Domani, domenica 28, da “Relax & Confort”, in via Milano, 27, a Catania, ore 18.30, Raniolo (un post-freudiano molto preparato) illustrerà i significati legati alle nostre fantasie oniriche.
Dott. Raniolocome funziona questa cosa del sogno raccontato a lei. Cosa fa, lo decritta?
In realtà è un gioco. Io parlerò dell’interpretazione e dei sogni, in una accezione moderna.
Io vengo da lei e le ‘porto’ il mio sogno. Lei cosa fa?
Ne parliamo assieme. I sogni non si possono decriptare. In realtà vanno narrati. Però ci sono degli ‘universali’, gli ‘archetipi’ di Jung: delle cose per cui alcuni simboli sono specifici della nostra cultura e quindi sono interpretabili.
Mi faccia un esempio?
Il mare, è connesso alla madre e all’inconscio. Poi ci sono dei sogni che cambiano in funzione delle epoche e delle geografie. In un contesto come il nostro, per esempio, è abbastanza comune sognare l’Etna in eruzione.
E che significa sognare l’Etna?
Stravolgimenti nella propria vita interiore.
Tutti i sogni contengono qualcosa?
Si, intanto da una parte contengono i nostri desideri. Dall’altra ci servono per elaborare dei pensieri. In realtà, il sogno è come se fosse una fucina dove mettiamo le cose che ci accadono durante il giorno.
Per quale ragioni li ricordiamo di rado?
Noi sogniamo moltissimo, passiamo buona parte della notte a sognare. Lì il nostro corpo è molto rilassato, si muovono solo i globi oculari, è la cosiddetta fase Rem. Il sogno non è fatto per essere ricordato, è un processo di elaborazione e di assorbimento di ‘digestione’ mentale dei fatti della veglia. In particolare accade che noi ricordiamo i sogni di primo mattino.
Esiste il sogno premonitore?
Praticamente sì. Ne sono stati segnalati molti di questi sogni. Ma non può essere inserito in un contesto scientifico.
Ma se le raccontassi un sogno falso, da me inventato?
Vale lo stesso. Sa perché? Nella visione attuale, il pensiero onirico non è solo legato al sogno ma è legato alla nostra vita in generale dove possiamo permetterci di fantasticare.
Sta dicendo che possiamo sognare ad occhi aperti?
Sì, è quella che noi chiamiamo immaginazione. Detto questo, non esiste un sogno falso. Perché viene prodotto da una persona. Esiste uno che sta mentendo ma ciò che racconta è una sua produzione, emerge dal suo mondo interno.
Sognare una persona defunta cosa vuol dire?
Ritrovarla dentro se stesso e sapere che questa persona alberga dentro di sé. Sogniamo la relazione stessa, nostro padre, nostra madre. Quello che si sogna è la relazione che si è avuta con questa persona. Ogni rapporto ci costituisce e quindi i rapporti significativi restano dentro la nostra mente, ci segnano.
E’ credibile il sogno del congiunto che ti appare e ti dà i numeri al Lotto?
 
E’ un sogno legato alla nostra cultura occidentale. Ciò non toglie che a volte i numeri vengano dati veramente, solo che il fenomeno non si può spiegare. Forse la cosa più importante è il fatto che ci compare il congiunto, come se almeno nel sogno c’è qualcuno che si interessa di noi. Sulla veridicità o meno, la nostra cultura scientifica ci fa dire che sono sciocchezze; nella cultura popolare, invece, riteniamo sia così e se qualcuno ci compare in sogno ci compare veramente. La presenza degli ‘invisibili’, gli spiriti oppure i defunti, è patrimonio di moltissime culture. 
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